(foto Olycom)

Preghiera

Le strade venete e le parole di Vitaliano Trevisan

Camillo Langone

La sublime prosa di Trevisan, indirizzata però verso le strade e i luoghi sbagliati

“Molto ci sarebbe da dire, e da ridire, sullo stato delle strade italiane in generale, e delle strade del Veneto in particolare, che, com’è noto, non è esagerato definire disastroso, anzi scandaloso”. Vitaliano, Vitaliano Trevisan, leggo una tua sublime prosa, “Il ponte”, raccolta nella “Trilogia di Thomas” (Einaudi), e volevo dirti che scrivevi benissimo ma che l’Italia non la conoscevi benissimo. Tu hai abitato quasi tutta la vita in Veneto, io ho abitato e abito ovunque, al Nord (anche in Veneto!), al Centro, al Sud, quindi ho una visione più ampia, e posso garantirti che le strade venete sono un tavolo da biliardo rispetto alle strade pugliesi e lucane. E’ lo stato delle strade del Sud a meritare gli aggettivi “disastroso” e “scandaloso”. Quando descrivi strade “tutte rappezzate e rattoppate, dotate di una segnaletica stradale insufficiente e confusa e a volte addirittura criminale” io non vedo strade padovane o vicentine, vedo strade foggiane o potentine. Vedo la strada provinciale 10 fra Ginestra e Venosa, la strada provinciale 143 fra Cerignola Ovest e Gaudiano di Lavello, la superstrada della Murgia Centrale dal casello di Canosa a Minervino… Per queste e per molte altre strade meridionali, non per le strade venete, valgono le tue parole apocalittiche di pagina 306: “Rovina delle rovine, crollo nel crollo”.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).