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Ecco Sodoma in Presbiterio

Camillo Langone

Il Responso firmato da Víctor Manuel Fernández e controfirmato da Jorge Mario Bergoglio è è tutto un “sì, ma”, un “dipende”, un “può darsi”, un “qualora”

Domani è domenica e come ogni festivo successivo a un documento bergogliano mi ritrovo a sfogliare la margherita: vado, non vado, vado, non vado… Ovviamente sto parlando della messa. Ovviamente mi riferisco, questa volta, al Responso firmato da Víctor Manuel Fernández e controfirmato da Jorge Mario Bergoglio in cui si ufficializza Sodoma in Presbiterio. Del documento di questi argentini devastanti, venuti dalla fine del mondo per porre fine al nostro mondo, potrei analizzare il contenuto se non fossi un po’ delicato di stomaco, e se non bastasse analizzarne lo stile. Ambiguo, ipocrita, involuto, perfettamente gesuitico (sebbene Fernández gesuita in senso stretto non sia: solo ad honorem) secondo l’illustre accezione pascaliana: la Compagnia come “flagello della verità”. Un documento che è tutto un “sì, ma”, un “dipende”, un “può darsi”, un “qualora”, e che pertanto Cristo in persona (Matteo 5,37) ci impone di considerare proveniente dal Maligno. Domani è domenica e non lo so se andrò a messa: mi piace l’incenso, non lo zolfo. 

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).