Pietro Moretti, Una visita, un’altra visita 

Preghiera

Il compromesso che serve tra l'elogio acritico e il pregiudizio liquidatorio

Camillo Langone

Il Museo di Arte Contemporanea di Rivoli ha comprato un quadro del "pittore molto quotato" Pietro Moretti, classe 1998 e figlio del regista. Ma il problema non è questo, semmai che altri musei non abbiano ancora comprato quadri di suoi coetanei non meno interessanti

Ezechiele, mi inchino alle parole del tuo libro: “Il figlio non sconterà l’iniquità del padre, né il padre l’iniquità del figlio”. La colpa del sangue è tribale, la responsabilità personale è civile. Perciò trovo fastidioso, riguardo Pietro Moretti, sia l’elogio acritico (su Elle arrivano a definirlo “pittore molto quotato”) sia il pregiudizio liquidatorio. Io non andrò a vedere l’ultimo film di Nanni Moretti ma se capiterò a Milano la mostra di Pietro Moretti alla Galleria Doris Ghetta mi piacerebbe visitarla. E nemmeno grido allo scandalo siccome un suo quadro è stato comprato dal Museo di Arte Contemporanea di Rivoli. Il problema non è che un museo abbia comprato Moretti iunior (è giusto che i musei comprino i quadri, anziché farseli regalare, ed è giusto che non sostengano solo i pittori defunti). Il problema è che i musei non hanno ancora comprato i quadri non meno interessanti dei coetanei di Pietro Moretti (Roma 1998). E penso a Mattia Barbalaco (Vibo Valentia 1999), Leonardo Devito (Firenze 1997), Miriana Lallo (Melfi PZ 1998), Vittorio Marella (Venezia 1997), Giulia Messina (Milano 1998)... Li comprino e cadrà il sospetto di favoritismo e si alzerà la lode per un’attenzione equanime. Ezechiele, grazie per aver trasmesso la parola che salva e illumina (anche la critica d’arte).
 

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).