Mughini presenta il suo libro a "Che tempo che fa" di Fabio Fazio 

preghiera

Nella casa di Mughini si conserva un bel pezzo di memoria culturale

Camillo Langone

Il "Muggenheim" descritto nel libro omonimo è l’unico museo degli anni Settanta e dintorni esistente in Italia, e la dimostrazione di quanto il conservatorismo sia indispensabile all’intera società, progressisti compresi

Il Muggenheim ovvero la casa di Giampiero Mughini descritta nel libro omonimo (“Il Muggenheim. Quel che resta di una vita”, Bompiani) è l’unico museo degli anni Settanta e dintorni esistente in Italia, e la dimostrazione di quanto il conservatorismo sia indispensabile all’intera società, progressisti compresi. La mania collezionistica dell’impareggiabile prosatore si è accanita su innumerevoli oggetti (mobili, ceramiche, dischi, libri d’arte, riviste, fumetti…) non recenti e però nemmeno antichi dunque a rischio discarica, siccome in Italia i musei pubblici custodiscono solo arte stravecchia e straconosciuta. Spendendo soldi suoi Mughini ha raccolto e sta conservando per tutti un bel pezzo di memoria culturale. Ci si inchini non di fronte al gusto, ovviamente personale (io, ad esempio, a casa mia una cosa molliccia di Gaetano Pesce non la vorrei nemmeno gratis), ci si inchini al metodo che definirei burkiano, dal filosofo per l’appunto conservatore che scrisse: “Un popolo che non si cura dei propri antenati non si curerà nemmeno dei propri posteri”.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).