The Cemetery, Carl Fredrik Hill, 1877 (Wikimedia Commons) 

preghiera

Franco Arminio mette l'amore al posto giusto: accanto alla morte

Camillo Langone

Le poesie di "Studi sull'amore" del bardo d'Irpinia non sono soltanto delirio passionale. I suoi versi quasi in prosa, il cui primo merito è la leggibilità, possono convincere anche gli oraziani più incalliti

“Abbiate cura di impazzire per un abbraccio”. Il verso di Franco Arminio sulla controcopertina di “Studi sull’amore” (Einaudi) sembra messo apposta per allontanare un oraziano atarassico come me. E però Arminio, il bardo d’Irpinia, il cantore della montagna sprofondata, non può essere soltanto delirio passionale. Nei momenti migliori di questo libro di poesie quasi prose, il cui primo merito è la leggibilità, l’amore è messo al posto giusto ossia vicino alla morte: “Chi non ha paura della morte / non ha nessun motivo di amare”. Oppure: “La verità sulla morte / è che dobbiamo parlarne, / solo la morte può accendere l’amore”. La mia poesia preferita si trova a pagina 91: “Mi piacciono i giovani che fanno il formaggio, / il vino, mi piace / chi raccoglie le erbe e le cucina. / … / Mi piace chi cura i malati a casa, / chi piange ai funerali / … / Chi non si arrende a questa universale evanescenza / delle anime e dei corpi”. Piacciono anche a me simili persone così come mi piacciono simili versi, così contrari al Metaverso, dissoluzione digitale dell’uomo.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).