Un'esposizione di Egon Schiele (Ansa) 

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Stufi della censura di Facebook, i musei di Vienna si spostano su OnlyFans

Camillo Langone

L’arte carnale è proibita. Egon Schiele e la Venere di Willendorf sono, ai difettosi occhi moderni, pornografia

Siano lodati i musei viennesi che, per primi, hanno preso atto della realtà: l’arte carnale è proibita. Dal vero potere ovvero dai social sinocaliforniani. Stufi di venire censurati da Facebook e TikTok, i musei della capitale austriaca hanno dunque spostato le immagini delle opere raffiguranti nudi su OnlyFans, un sito per adulti. Stabilendo finalmente che Egon Schiele e la Venere di Willendorf sono, ai difettosi occhi moderni, pornografia. Che poi la grande arte ha giocato spesso con Eros: le Susanne coi vecchioni (Tintoretto, Allori…), le figlie di Lot (Wtewael, Goltzius…), le Lede col cigno (Cambiaso, Boucher…), le mogli di Candaule (Jordaens, Gérôme…)… Nel genere la mia preferenza va a “Venere fustigata da Amore” di Giovanni Baglione (1600/15), tela che fu nella collezione di Federico Zeri e che oggi si è come volatilizzata (perfino Sgarbi, da me interpellato, ne ignora l’attuale ubicazione). Possibile che uno dei quadri più potenti del Seicento italiano rimanga sottratto alla vista del pubblico? Mica sono tutti così apatici da accontentarsi dello spento Monet (titolo per una mostra indispensabile: “Più ninfe, meno ninfee”).

 

Venere fustigata da Amore, Giovanni Baglione (Wikimedia Commons)   

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).