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un nuovo incarico
Per Natale Zaia referente per il nord. L'iniziativa sul tavolo della Lega lombarda. Romeo: “La base va ascoltata”
Domani al consiglio regionale lombardo del Carroccio si discuterà della proposta, mentre la raccolta firme incassa consensi in tutto il nord. Il doge apprezza il sostegno dei territori, e non esclude l'arrivo in Parlamento
La raccolta firme per incoronare Luca Zaia come referente del Carroccio per il Nord oltrepassa Brescia e tocca Trentino, Friuli Venezia Giulia e Piemonte. Per poi finire al direttivo lombardo della Lega di domani. Il segretario regionale della Lombardia Massimiliano Romeo è intenzionato a valutare bene l'iniziativa, tanto da porla all’ordine del giorno: "La base va sempre ascoltata”, dice al Foglio. I numeri ancora non ci sono, ma "le mail delle sezioni continuano a riempirsi di moduli per firmare”, commenta Michele Maggi, segretario della sezione bresciana della Lega e principale promotore della proposta. Nel complesso, però, “la speranza è di riuscirci entro Natale, ma andrebbe bene anche a gennaio o febbraio”, prosegue.
Interessati all’idea anche altri volti noti nel partito, come Fugatti e Fontana. Per il presidente della regione Lombardia, i leghisti assenti alla prima della Scala sembrano ormai essersi scordati del nord, privilegiando invece le attività romane. “L’amatriciana è buona per tutti”, ha detto al Corriere. Segno non troppo velato che la “questione settentrionale” su cui Zaia ha sempre posto l’accento, nel Carroccio è più viva che mai.
Ufficialmente il doge ha preferito non commentare l'iniziativa, pur vedendola con gratitudine. Segno che la sua linea politica sia stata ben apprezzata dai territori del nord, a differenza di quella proposta in Toscana dal vicesegretario del partito Roberto Vannacci, entrato in collisione con Zaia più di una volta. Per adesso il generale si smarca dal tema, e intercettato dal Foglio a Montecitorio dice: "Chi alimenta queste discussioni, la competizione interna e le polemiche siete voi. A me piacciono tutti quelli che danno una mano”.
Nel frattempo, le fonti più vicine a Zaia ritengono un’opzione valida il suo ingresso in Parlamento al posto del neo governatore del Veneto Alberto Stefani, dimessosi ieri da deputato. In occasione delle elezioni suppletive, Zaia potrebbe lasciare il consiglio regionale e candidarsi al collegio elettorale uninominale di Rovigo, rimasto vacante. “Se è per questo andrebbe bene anche come sindaco di Venezia o presidente dell’Eni. Per come la vedo io può fare qualsiasi cosa”, prosegue Maggi. Anche il premier? “Perchè no!”.