Verso Bruxelles

Turco: “Con Tajani alle europee”. FI incassa il sostegno del Partito radicale

Ruggiero Montenegro

"Non c'è stata nessuna trattativa, nessun candidato. Su giustizia, carceri e soprattutto sulla difesa comune condividiamo le posizioni di Forza Italia". dice il segretario radicale. E il leader azzurro aggiunge: "Ci rivolgiamo anche ai tanti elettori moderati del Pd che non si ritrovano nella linea Schlein"

Roma. “Sulla giustizia, sulla carceri, ma soprattutto sulla difesa comune e su quella che dovrà essere la politica estera dell’Unione europea, condividiamo le posizioni di Antonio Tajani. Non ci possono essere titubanze su Israele e Ucraina”, dice il segretario del Partito radicale, Maurizio Turco. Sta annunciando che sosterrà Forza Italia alle prossime europee. “Ci rivolgiamo a tanti che in questi anni non sono andati a votare”. Affianco a lui, nella sede romana del partito fondato da Silvio Berlusconi, c’è proprio Tajani, insieme  alla senatrice Stefania Craxi e Irene Testa, tesoriera radicale. 

Non c’è stata nessuna trattativa, non ci saranno nostri candidati. E’ stata una decisione unilaterale”, ci tiene a sottolineare Turco. Piuttosto si è trattato di reciproca stima, di valori condivisi e mutuo riconoscimento. “Tajani è venuto al nostro congresso lo scorso novembre, poi siamo stati invitati a quello di Forza Italia. Un qualcosa che forse non ci accadeva da 25 anni, perché naturalmente dobbiamo essere sempre esclusi da tutto”, spiega dunque il leader del Partito radicale prima di addentrarsi nelle ragioni più prettamente politiche che hanno dettato una scelta che non era scontata. “In passato abbiamo fatto appelli al non voto. In questa occasione il contesto è completamente cambiato, siamo in guerra. Odessa è a 1.300 chilometri da Trieste, c’è la guerra in medio oriente e nel Mar Rosso c’è una crisi del commercio internazionale a causa di quei paesi, dall’Iran fino a Cina e Russia, che hanno dichiarato guerra, in maniera più o meno diretta, al nostro sistema di libertà”. 

In questo quadro la lettura del Partito Radicale si sovrappone a quella di FI: “Costruire difesa e sicurezza comuni”, si legge infatti al primo punto del programma forzista. “Noi condividiamo la necessità avanzata da Tajani di un esercito europeo. Un segnale che anche Manfred Weber, presidente dei Popolari europei ha subito raccolto”, prosegue Turco rimarcando  il peso e l’influenza – “una garanzia”– anche a Bruxelles del ministro degli Esteri. La difesa europea è una proposta che affonda le radici “nelle idee di Alcide De Gasperi e del suo collaboratore Altiero Spinelli, nel Manifesto di Ventotene. Una storia che si ritrova oggi nella visione europea di FI, che non è strumentale, ma che appunto arriva da lontano. La prossima –  dice ancora Turco – sarà una legislatura in cui l’Europa o si fa davvero o rischia di morire”.

 

Tajani intanto gongola, incassa e aggiunge un altro pezzettino alla proposta popolare italiana. “Non è un caso se diciamo di rivolgerci a quello spazio che c’è tra Elly Schlein e Giorgia Meloni”, dice il vicepremier, ripetendo quello che è diventato una sorta di mantra per Forza Italia. “Ci rivolgiamo anche ai tanti elettori moderati del Pd che non si ritrovano nell’attuale offerta, che non apprezzano un posizionamento troppo a sinistra”, aggiunge Tajani. Mentre nel suo intervento Craxi rivendica come “un pezzo di sinistra, dal 1994, sia stato accolto da FI, ottenendo agibilità politica e rispetto delle idee”. La senatrice ricorda inoltre, “e ne sono particolarmente lieta, che il Partito radicale di Marco Pannella e il Psi liberale di Bettino Craxi hanno camminato per lunghi anni fianco a fianco”. Tutto torna.

E tornano anche i temi cari ai radicali, la giustizia e le condizioni delle carceri, gli altri aspetti che hanno spinto Turco e i suoi ad abbracciare la prospettiva forzista. “Sono questioni che fanno parte del nostro Dna. Per noi è importante sapere che da parte di Forza Italia ci sarà un impegno. Storicamente abbiamo condiviso tante battaglia sulla giustizia”, motiva Irene Testa. Tra queste anche la proposta di legge avanzata da FI, proprio su spinta del Partito radicale, per l’istituzione di una Giornata delle vittime degli errori giudiziari. “Il 17 giugno, data dell’arresto di Enzo Tortora nel 1983”, precisa Testa, citando “il recente caso di Beniamino Zuncheddu”. 

Alla fine della conferenza, qualcuno si chiede anche come mai il Partito radicale abbia scelto il centrodestra e non una lista come Gli stati uniti d’Europa di Matteo Renzi ed Emma Bonino, probabilmente più affine al sentire radicale. “Antonio Tajani ha fornito un indirizzo chiaro rispetto a quella che sarà la prossima legislatura europea. Non servono gli slogan, ma le proposte. E credo, come ho già detto, che quella sull’esercito unico europeo sia la proposta che più di altre possa spingere verso un’Europa federale. Su questo punto – conclude Turco – il Ppe ha espresso una chiarezza unica a differenza delle altre famiglie europee. E questa è una garanzia”.
 

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