Antonio Decaro (Ansa)

Il caso

Piantedosi manda gli ispettori antimafia a Bari. Il sindaco Decaro: "Atto di guerra"

Ruggiero Montenegro

Il Viminale istituisce una commissione per verificare l'ipotesi di scioglimento del comune dopo un'inchiesta che coinvolge una consigliera comunale.  "Meccanismo a orologeria, alla vigilia delle elezioni", dice Decaro. Schlein contro il ministro dell'Interno. I partiti di maggioranza attaccano: "Gravi le parole di Decaro"

Lo definisce "un atto di guerra nei confronti della città di Bari", "un evento mai successo in Italia, nemmeno ai tempi dell’inchiesta su Mafia Capitale". Il sindaco Antonio Decaro va al contrattacco dopo la decisione del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi di istituire una commissione finalizzata a verificare una ipotesi di scioglimento per mafia dell'amministrazione del capoluogo pugliese.

I fatti oggetto di approfondimento riguardano un'indagine per voto di scambio in cui sono stati arrestati tra gli altri l’avvocato Giacomo Olivieri e la moglie la moglie Maria Carmen Lorusso - attuale consigliera comunale, eletta in una lista di centrodestra e poi passata alla maggioranza. L'indagine coinvolge anche una municipalizzata. Come abbiamo raccontato sul Foglio, da settimane le forze di centrodestra stavano cavalcando la vicenda, alla faccia del garantismo, in maniera strumentale. 

 

 

"È un atto gravissimo, che mira a sabotare il corso regolare della vita democratica della città di Bari, proprio (guarda caso) alla vigilia delle elezioni", ha detto  il primo cittadino in una nota in cui parla anche di "meccanismo a orologeria" e sottolinea come a chiedere la Commissione siano stati direttamente i parlamentari pugliesi legati al centrodestra, "tra i quali tra due viceministri". Il riferimento è Marcello Gemmato di FdI e Francesco Paolo Sisto di FI. Decaro (che a giorni dovrebbe anche lanciare la sua candidatura per le europee) rispedisce al mittente ogni addebito e rivendica il suo impegno contro il malaffare barese, ricordando come la il procuratore distrettuale antimafia abbia dichiarato che "l'amministrazione comunale di Bari in questi anni ha saputo rispondere alla criminalità organizzata”.  

Il presidente dell'Anci promette dunque battaglia, "a questa aggressione mi opporrò con tutto me stesso", e oggi terrà una conferenza stampa. Nel frattempo il Viminale ha putualizzato che la commissione  "non è pregiudizialmente finalizzata allo scioglimento bensì alla verifica delle attività". L'organismo chiamato a indagare avrà tre mesi per fare le sue valutazioni mentre il sindaco di Bari ha già consegnato un corposo fascicolo contentente tutte le attività portate avanti contro il crimine.

A Bari si voterà a giugno per la scelta del nuovo sindaco, il centrosinistra terrà le primarie il prossimo sette aprile. Mentre il centrodestra è ancora in cerca del candidato ufficiale. Nel frattempo è partita la bagarre politica, Elly Schlein si dice "basita dalle modalità usate da Piantedosi. Non si era mai visto ed è molto grave". I de parlano di uso strumentale delle istituzioni. Mentre dall'altra parte, è partita la difesa del ministro dell'Interno. "Invitiamo Decaro a cambiare registro per senso di responsabilità e amore per la legalità”, dicono i parlamentari pugliesi di Forza Italia Dario Damiani, Giandiego Gatta, Andrea Caroppo e Vito De Palma. Per il capogruppo forzista Barelli è "grave attaccare Piantedosi".  La componente regionale di FdI parla di "sconcertanti dichiarazioni e solito vittimismo". Dello stesso segno anche valutazioni espresse dalla Lega contro Decaro, per Molteni - sottosegretaro all'interno - si tratta del "solito doppiopesismo della sinistra”.

Con il sindaco di Bari si sono invece schierati subito gli amministratori dem, da Roberto Gualtieri a Dario Nardella fino a Gaetano Manfredi e Matteo Ricci, che hanno espesso sostegno e solidarietà per quello che viene considerato prima di tutto un attacco politico contro Decaro e il centrosinistra.

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