Contraddizioni

Il centrodestra si professa garantista ma a Bari usa un'indagine per fini elettorali

Ermes Antonucci

Forza italia, Fratelli d'Italia e Lega chiedono di sciogliere il comune di Bari (al voto a giugno) per un'indagine che coinvolge una consigliera comunale e una municipalizzata, alla faccia della presunzione d'innocenza. La rabbia del sindaco Decaro

Una consigliera comunale arrestata con l’accusa di essere stata eletta grazie ai voti della mafia e la scoperta di presunte infiltrazioni mafiose nell’azienda del trasporto pubblico locale. Tanto è bastato per spingere gli “ultra-garantisti” partiti  di centrodestra (impegnati in Parlamento in battaglie in nome della presunzione di innocenza e dei diritti degli indagati e imputati)  a chiedere nientedimeno che lo scioglimento del comune di Bari, alle elezioni il prossimo giugno. A conferma che la principale causa del dominio della magistratura in Italia è da rintracciare, oltre che nei poteri in mano ai pm, nell’uso strumentale delle indagini che viene fatto proprio dai partiti politici per fini elettorali. 

 

Ma facciamo un passo indietro e torniamo a lunedì, quando viene annunciata una maxi indagine da parte della Direzione distrettuale antimafia di Bari nei confronti di 130 persone, accusate a vario titolo di associazione mafiosa, estorsioni, traffico di droga, porto e detenzioni di armi da sparo, e anche ingerenza elettorale politico-mafiosa, in particolare in occasione delle elezioni comunali del 26 maggio 2019. L’attività di inquinamento del voto alle comunali, in realtà, è risultata essere piuttosto “parziale e circoscritta”, come specifica il procuratore di Bari, Roberto Rossi. Vengono infatti arrestati, tra gli altri, l’ex consigliere regionale Giacomo Olivieri e la moglie Maria Carmen Lorusso, attuale consigliera comunale, eletta in una lista di centrodestra e poi passata alla maggioranza. Emergono, inoltre, indizi su presunte infiltrazioni mafiose nell’Amtab, l’azienda del trasporto pubblico locale, che viene posta sotto amministrazione giudiziaria. Insomma, fatti gravi (ancora da accertare), ma nulla di sconvolgente, tanto più se si considerano le parole del procuratore Rossi: “L’amministrazione comunale di Bari in questi anni ha saputo rispondere alla criminalità organizzata”.   

 

Tuttavia, anziché attendere lo sviluppo dell’indagine sul piano giudiziario, il centrodestra, che punta a conquistare il comune di Bari alle elezioni amministrative del prossimo 8-9 giugno, si è lanciato come un avvoltoio sulla vicenda. 

 

Il giorno seguente all’emergere dell’indagine, i tre coordinatori regionali dei partiti di centrodestra (Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega), insieme a una delegazione di parlamentari pugliesi (tra cui il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, e il vicepresidente della commissione Antimafia, Mauro D’Attis), si sono recati dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi per chiedergli di valutare lo scioglimento del comune di Bari. “I provvedimenti giudiziari  (ordinanza di custodia cautelare e decreto di amministrazione giudiziaria)  conclamano –  affermano – l’infiltrazione mafiosa all’interno dell’amministrazione comunale di Bari e di una sua partecipata”. “Probabilmente c’è un comune da sciogliere”, dichiarava nel frattempo il capogruppo di FI al Senato, Maurizio Gasparri. Alla faccia della tanto amata presunzione d’innocenza.

 

Non paghi, giovedì i parlamentari pugliesi di centrodestra hanno tenuto una conferenza stampa alla Camera incentrata sui fatti di Bari, in cui hanno annunciato anche la volontà di portare la vicenda all’attenzione della commissione parlamentare Antimafia. “C’è bisogno di un approfondimento puntuale, nelle sedi opportune”, ha detto il sottosegretario Gemmato, leader di FdI in Puglia (sorvolando sul fatto che la sede opportuna sarebbe quella giudiziaria).  Presenti tra il pubblico anche due parlamentari del Movimento 5 stelle, attirati probabilmente dal rumore della forca. 

 

Il sindaco Antonio Decaro ha risposto con rabbia alle richieste del centrodestra: “Ma che cosa dobbiamo sciogliere? Questo è un consiglio comunale di persone perbene, questa è un’amministrazione perbene di una città di persone perbene. Perché questo sciacallaggio politico?”. “Volete squalificare il campo di gioco? Un centrodestra, che non ha ancora individuato il proprio candidato a Bari, vuole vincere a tavolino? Se volete prendetevela con me. Non prendetevela con la città di Bari, questo non lo permetterò a nessuno”, ha aggiunto.

 

Intanto non serve essere baresi per rendersi conto dell’ennesimo uso strumentale di un’inchiesta giudiziaria. Quando i partiti di centrodestra torneranno a contestare lo strapotere della magistratura sapranno che dovranno soltanto guardarsi allo specchio

  • Ermes Antonucci
  • Classe 1991, abruzzese d’origine e romano d’adozione. E’ giornalista di cronaca giudiziaria e studioso della magistratura. Ha scritto "I dannati della gogna" (Liberilibri, 2021) e "La repubblica giudiziaria" (Marsilio, 2023). Su Twitter è @ErmesAntonucci. Per segnalazioni: [email protected]