Verso le europee

Renzi e Calenda? “Si fatica a capire quali siano gli ostacoli per una lista unica per l'Ue”. Parla Gozi (Renew)

Ruggiero Montenegro

"Guardiamo con favore alla proposta di Bonino per gli Stati Uniti d'Europa. Dicendo no il leader di Azione si assume una grande responsabilità", dice l'eurodeputato e segretario del Pde, che sarà candidato nelle liste francesi di Macron. Oggi a Firenze la convention del Pde e la Leoponda di Renzi

Renzi, Calenda e gli Stati Uniti d'Europa? “Guardi non vorrei intervenire sulle vicende italiane, perché non le vivo da protagonista. Ma anche dalla Francia si fatica a capire, non si riescono a vedere gli ostacoli politici che impediscono una lista unitaria”. L’eurodeputato Sandro Gozi, già sottosegretario agli Affari europei nei governi Renzi e Gentiloni, è il segretario generale del Partito democratico europeo, una delle componenti di Renew europe al Parlamento Ue. Oggi a Firenze il Pde terrà una convention "che aprirà la campagna elettorale dei liberali verso Bruxelles". Appuntamento alla Leopolda, nella stessa stazione dove subito dopo prenderà il via la kermesse renziana.

Gozi, che è iscritto a Italia viva nel 2019 è stato eletto nelle liste europee di Macron. Anche questa volta sarà candidato all’ombra della Torre Eiffel? "Le liste non sono ancora pronte, ma di certo sono pronto a rinnovare il mio impegno, sul campo, con il partito del presidente francese". 

Torniamo a Firenze. Onorevole, cosa dobbiamo aspettarci? "Oggi approveremo la piattaforma programmatica di Reniew e lanceremo il  manifesto del Pde, che in sostanza propone di riformare l’Ue per riunificare il continente. Siamo di fronte a sfide esistenziali, con la guerra alle porte, e non sappiamo se a novembre avremo ancora un alleato democratico in America o ci ritroveremo Trump. Chi si candida a guidare l’Europa, a partire da Macron, deve dimostrare di essere all’altezza della storia”, dice Gozi al Foglio Il manifesto a cui fa riferimento ha un’impronta fortemente europeista, chiede l'abolizione del diritto di veto e il rafforzamento dei poteri del Parlamento e poi l'introduzione dell'elezione diretta del presidente dell'UE con liste elettorali transnazionali. "Per dare maggiore leggittimità a chi viene eletto", puntualizza. 

Intanto il Pse ha presentato Nicola Schmit come spitzenkandidat mentre il Ppe punterà ancora su Ursula von der Leyen. E Reniew? “Noi presentiamo il ‘Team Europe’, tre nomi come espressione della nostra forza politica, che comprende l’Alde, altri partiti tra cui Reinassance e appunto il Pde, di cui io sarò il rappresentante”, annuncia Gozi. Un tridente all'attacco, come mai questa scelta? "Perché non vogliamo fingere. Socialisti e Popolari continuano a parlare di capolista, ma fino a che non ci saranno vere liste transnazionali è una presa in giro. Solo quando i cittadini potranno avere schede elettorali con i simboli della famiglie europee e votare un nome per la presidenza Ue avrà senso parlare di spitzenkandidat. Oggi questo sistema non c'è. Ci battiamo perché le figure apicali abbiano una vera legittimità democratica con voto diretto". 

Un progetto che non può prescindere da un buon risultato elettorale, anche in Italia. Nonostante Renzi e Calenda, nonostante lo loro divisioni. Come si fa? "Il Pde è molto favorevole alla proposta di Emma Bonino, una lista di scopo per gli Stati Uniti d’Europa. il leader di Italia viva ha detto sì, senza veti. Quello di Azione invece ha messo un veto su Italia viva. Ne prendiamo atto, ma è un approccio che non condivido. È fondamentale avere più Italia in Renew Europe e fintanto che ci sono possibilità per un progetto unitario, noi lo sosterremo”, spiega Gozi. Che puntualizza: “Dopodiché ognuno fa le sue scelte. Sono convinto che Italia viva abbia la forza di eleggere deputati europei, ma Calenda si sta assumendo un responsabilità molto grande".

Anche perché – è il ragionamento dell'eurodeputato – l'obiettivo dei liberali deve essere quello di incidere in Europa. Tanto più mentre si assiste a uno slittamento a destra dei Popolari, con la possibilità che il bis di von der Leyen sia favorito dall'ingresso in maggioranza delle forze sovraniste. Voi siete pronti comunque a sostenerla? “Noi vogliamo rafforzarci il più possibile, aspettiamo di vedere il nuovo Parlamento europeo, poi valuteremo. Ma su un punto l'attuale presidente della Commissione è stata ambigua". Quale? "Per noi l'estrema destra non è solo il gruppo Id, Le Pen e Salvini. Ma anche Vox e Orbán, il Pis polacco e Fratelli d'italia. Un'alleanza con loro per noi non è possibile. E su questo chiediamo coerenza al Ppe, che pare sempre più in balia dell'egemonia culturale dell'estrema destra. E questa – conclude Gozi – può essere un'oppurtunità per noi che teniamo la barra dritta sul vero europeismo, è vero. Ma è anche una cosa che ci preoccupa". 

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