verso l'appuntamento di sabato

I socialisti europei a Roma. Schlein: "Noi portiamo il Pse, altri gli amici di Putin"

La segretaria presenta il Congresso che si terrà sabato all'Eur e attacca il governo: "Imbarazzante la timidezza sul caso Salis. Su questioni rilevanti sono succubi degli alleati nazionalisti". Sulla candidatura per le europee "non ci sono novità"

Giorgio Caruso e Ruggiero Montenegro

"Siamo onorati, oltre che felici, di poter ospitare insieme al Psi il Congresso del Pse. Altri hanno portato in Italia euroscettici, nemici dell'interesse italiano, amici di Putin, nazionalisti di estrema destra. Noi ci stiamo battendo per tirare fuori l'Italia dall'isolamento in cui la sta cacciando Meloni". Ringalluzzita dal successo sardo, Elly Schlein va all'attacco: dal caso Salis alla politica internazionale, fino alle manganellate agli studenti. E le europee? La segretaria si candida? "Non ci sono novità e non ce ne saranno in questo weekend". 

Schlein gioca in casa, parla dal Nazareno. Con lei, a presentare il Congresso del Pse che si terrà il 2 marzo a Roma, ci sono il segretario generale dei socialisti europei Giacomo Filibeck, l'ex ministro Peppe Provenzano e Enzo Maraio, segretario dei socialisti italiani. Alla Nuvola, sabato prossimo, per l'evento che di fatto aprirà ufficialmente la campagna elettorale del Partito democratico sono attesi i principali leader della socialdemocrazia Ue: il cancelliere Olaf Scholz, il primo ministro della Romania Marcel Ciolacu e soprattutto Pedro Sanchez, il premier spagnolo, uno dei principali riferimenti della segretaria dem. 

"Abbiamo visto il governo abbassare la testa quando c'era da difendere l'integrazione europea. Su questioni rilevanti il governo è stato succube degli alleati nazionalisti", insiste la leader dem, sottolineando le differenze del suo partito con la maggioranza di governo. Inevitabile è allora un passaggio sulle dichiarazioni del ministro degli Esteri ungherese  ("Interferenze italiane, Salis non è una martire, sia punita"), ieri in visita alla Farnesina. Schelin definisce "imbarazzante l’atteggiamento timido del governo italiano verso il loro alleato Orban. E indecenti le dichiarazioni da parte degli esponenti ungheresi". Il Pd, promette, si batterà "perché Salis possa tornare in Italia e perché finisca questa detenzione inumana". 

Infine l'attenzione si sposta sulla politica interna, su manganelli, studenti e polizia. Alla segretaria non è piaciuta l'informativa che questa mattina il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi alla Camera. "Alle critiche già fatte dal Pd al suo intervento, ne voglio aggiungere una: il fatto che mancasse una parola di solidarietà verso i ragazzi feriti a Pisa, per lo più minori, come non c'è stata da Meloni. È inaccettabile", dice Schlein. E proprio per questo rimanda al mittente ogni accusa: “Dopo l’intervento del presidente Mattarella, Fdi esce con una nota in cui dice che è colpa della sinistra. Se c'è una parte politica che sta strumentalizzando in modo becero questo fatto che ha colpito il paese è il partito della presidente del Consiglio”. 
 

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