Editoriali

Il centro e la misura dell'irrilevanza nel gioco politico

Redazione

O di qua o di là. Eco perché, dopo il risultato in Sardegna, il leader di Azione Carlo Calenda fa bene a tendere una mano ai vecchi rossogialli

La vittoria della candidata dell’alleanza tra Pd e 5 stelle in Sardegna suscita riflessioni in tutte le forze politiche, a cominciare dal centrodestra che deve spiegarsi perché il suo candidato ha preso molti meno voti di quelli raccolti dalle liste che lo sostenevano. Anche il così detto Terzo polo, che ha ottenuto un risultato assai misero, nonostante potesse contare su un candidato come l’ex governatore Renato Soru in rotta con il Pd, si interroga sul futuro e sulle alleanze possibili. Carlo Calenda, leader di Azione, ha dichiarato che oramai è indispensabile, per le prossime regionali, il dialogo anche con i grillini: “Impossibile fare altrimenti, però non a tutti i costi”. Se per Calenda l’esito sardo cambia qualcosa, per Luigi Marattin, di Italia viva, “questo risultato non cambia nulle per il centro: la situazione era un disastro prima e continua a essere un disastro oggi”. Invece di cercare soluzioni in un cambio di alleanze, Marattin insiste sull’esigenza di superare le divergenze personalistiche che dilaniano il centro liberale, in modo che esso possa presentarsi come alternativa credibile per “quel pezzo di Italia che non vuole essere costretto a scegliere tra il populismo di destra e quello di sinistra”.

 

 

Va detto che Marattin ragiona su elezioni nazionali, mentre Calenda si occupa delle prossime regionali, quindi non è detto che le due posizioni siano effettivamente incompatibili. In elezioni locali, anche se rilevanti come quelle regionali, le divergenze dei centristi con i 5 stelle che sono particolarmente accese sulle questioni internazionali, risultano meno ostative di quanto lo sarebbero per un’intesa sul piano nazionale. Quello che appare evidente è la consapevolezza che quello che sembrava un rischio di irrilevanza ormai si presenta come un dato di fatto, che richiede correzioni urgenti per evitare che si cronicizzi, anche se è dubbio che possano bastare manovre e alleanze locali a superarlo.

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