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Gli agricoltori da Lollobrigida: "Incontro positivo". Tajani: "No a false promesse"

Redazione

Una delegazione di "Riscatto agricolo" in visita al Masaf ha presentato dodici richieste, tra cui l'istituzione di un tavolo permanente. Intanto il ministro degli Esteri e quello per i Rapporti con il Parlamento Ciriani mandano un messaggio alla Lega: "Difficile fare di più per gli agricoltori". Oggi si decide sull'esenzione Irpef

"La soluzione trovata dal governo per gli agricoltori è molto buona, fare di più è difficile e tutti dovrebbero ricordarsi che siamo sulla stessa barca e dobbiamo remare nella stessa direzione". Sono parole del ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani pronunciate in un'intervista alla Stampa. Il ministro, in quota Fratelli d'Italia, ha commentato l'incontro avvenuto venerdì scorso con i delegati delle associazioni dei contadini e ha spiegato come il governo, ora, non abbia ulteriori margini di manovra per accogliere le richieste che provengono dai manifestanti, che qualche giorno fa hanno ottenuto un'esenzione Irpef per i redditi più bassi. Lettura offerta anche dal ministro degli Esteri Antonio Tajani: "No a false promesse", ha detto quest'oggi il leader di Forza Italia.

"L'esenzione dell'Irpef deve essere un intervento per i più deboli che risulti un sostegno concreto a chi produce e non un privilegio", aveva detto la premier Giorgia Meloni annunciando la misura. E per circostanziare la natura dell'intervento il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida ha accolto ancora al suo ministero questa mattina una delegazione del movimento "Riscatto agricolo". "E' stato un incontro molto positivo", ha detto Maurizio Senigagliesi, tra i portavoce del coordinamento nazionale del movimento. Il quale al Masaf ha posto dodici richieste: vanno dall'esenzione dell'Irpef all'istituzione di un tavolo permanente. "Le porte del ministero sono e saranno aperte a tutti, sindacati, imprese, organizzazioni, vedi il caso di Riscatto Agricolo, che come noi tengono al futuro dell'agricoltura, perché difendendola difendiamo anche il nostro futuro", ha commentato il sottosegretario all'Agricoltura Patrizio La Pietra dopo l'incontro.

 

L'unico ministro che non è stato presente fisicamente all'incontro di venerdì scorso è stato quello delle Infrastrutture Matteo Salvini, che si è collegato per qualche minuto in video conferenza. Proprio il suo partito, la Lega, che sulle proteste in corso sta costruendo man mano una efficace campagna elettorale in vista delle elezioni europee, ora invece chiede che sia fatto di più. Riccardo Molinari ha chiesto di alzare la soglia dell’esenzione decisa all'incontro a 30mila euro, una misura che non è sembra essere stata accolta positivamente nemmeno dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. "Su questa misura ci ho parlato venerdì – dice ancora Luca Ciriani – e con la franchigia a 10mila euro, secondo quanto ha detto, viene esonerato il 94 per cento degli imprenditori agricoli. Mi pare già un risultato molto, molto buono. Noi facciamo parte dello stesso governo. Va bene fare annunci, chiedere sempre qualcosa in più... Però alla fine bisogna avere concretezza. Le risorse sono poche e vanno concentrate sulla fascia più debole dell’impresa agricola". 

 

 

Il ministro poi conclude l'intervista tracciando una linea sui passi fatti dall'esecutivo che vanno a tutela del mercato agricolo rilanciando l'unità della maggioranza: "Abbiamo fatto per primi la battaglia per il 'made in Italy', contro la carne sintetica, abbiamo aumentato a 8 miliardi il fondo del Pnrr. Nessun governo ha fatto tanto per l’agricoltura. E lo abbiamo fatto a nome di tutta la maggioranza, qui non si tratta di mettere bandierine di partito. Alla fine l’operato del governo è l’operato dell’intera maggioranza". 
 

Intanto le manifestazioni e i presidi degli agricoltori vanno avanti, nonostante le frammentazioni. Tra i due principali movimenti agricoli in protesta in questi ultimi giorni si sono sviluppate tensioni, con una parte degli agricoltori, quelli di Riscatto Agricolo, che si è dissociata dalla piazza convocata giovedì prossimo dal Cra, i Comitati riuniti agricoli guidati da Danilo Calvani, l'ex leader dei Forconi. Il motivo è il timore di "infiltrazioni violente" all'interno del corteo che non sarebbe rappresentativo della categoria. Ieri, poi, un membro del direttivo del Cra si è dimesso per "la non chiusura ai gruppi di estrema destra che girano intorno a Roma alle manifestazioni programmate per giovedì. Non ci saranno solo agricoltori. Il Cra non era affidabile", ha spiegato all'agenzia LaPresse. I timori avanzati da queste frange del movimento sono legati alla presenza dell'ex leader di Forza Nuova Giuliano Castellino. 

 

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