Francesco Lollobrigida e Nicola Procaccini. Al centro le caviglie ammanettate di Ilaria Salis - foto Ansa

Le dichiarazioni

L'imbarazzo di FdI sul caso Salis. Il ministro Lollobrigida: "Non ho visto le immagini"

"Non commento cose che non ho visto", dice il ministro dell'Agricoltura. L'europarlamentare Procaccini: "La ragazza in catene? In Italia più o meno uguale". Ma Forza Italia e Lega chiedono a Meloni di riferire in Aula

"Non ho visto le immagini di Ilaria Salis in manette, vado a vederle. Non commento cose che non ho visto...". Lo ha detto il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida questa mattina, rispondendo alle domande dei cronisti sul caso dell'insegnate reclusa da quasi un anno nelle carceri ungheresi con l'accusa di aver aggredito due militanti di estrema destra e ieri fotografata incatenata alle mani e ai piedi dentro a un tribunale. Le immagini sono state pubblicate sui giornali italiani già dalla giornata ieri. 
 

Lollobrigida sembra non aver nemmeno sentito le dichiarazioni dei membri del governo di cui è ministro dell'Agricoltura. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, questa mattina, ha infatti chiesto "al governo ungherese di vigilare e di intervenire affinché vengano rispettati i diritti, previsti dalle normative comunitarie". Secondo la Farnesina "si è andati troppo oltre" e quanto sta accadendo è una "violazione delle norme comunitarie". Anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha commentato la vicenda: "È una fotografia molto dura", ha detto, evidentemente dopo aver visto le immagini.
 

Da Fratelli d'Italia è intervenuto anche l'europarlamentare Nicola Procaccini. Ad Agorà, su Rai3, l'esponente del partito dei conservatori e riformisti europei ha detto che le condizioni con cui sono trattati i detenuti in Italia sono "più o meno uguali" anche secondo i rapporti pubblicati da Antigone. "Si viene portati in tribunale molto spesso in manette, si viene ristretti in gabbie, box. Credo sia giusto fare una riflessione – che non riguarda solo l'Ungheria ma anche l'Italia e in generale l'Europa – sul rispetto di un cittadino che è ancora imputato e non è condannato a nulla". Il politico ha poi aperto a distinguo: "Credo che si debba esercitare tutta la moral suasion possibile ben sapendo che c'è una separazione tra potere giudiziario e potere esecutivo in Ungheria". 
 

Per il momento, le dichiarazioni di ferma condanna dai comparti della maggioranza sono arrivate soltanto da membri di Forza Italia, che insieme alla Lega si è associata alla richiesta di un'informativa urgente della premier Giorgia Meloni presentata da Pd e M5s. 
 

Nel frattempo, l'insegnate italiana è detenuta ancora in Ungheria. È stata arrestata nel febbraio del 2023 dopo aver, secondo l'accusa, aggredito dei manifestanti neonazisti che partecipavano a un corteo a Budapest. Per le leggi ungheresi rischia fino a undici anni di carcere