Sergio Mattarella al Quirinale per gli auguri di Natale - foto Ansa

Il discorso

Mattarella dice che servono "regole non ostacoli" per l'intelligenza artificiale

Pace, libertà, sviluppo teconologico. Il presidente della Repubblica al Quirinale saluta i rappresentati delle istituzioni in occasione dei tradizionali auguri di Natale. E apre il suo discorso con una domanda tutt'altro che semplice: "Su quali basi costruire la nostra speranza per i giorni che verranno?"

Nella serata di oggi al Quirinale il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha incontrato le alte cariche istituzionali, le forze politiche e i rappresentati della società civile per il secondo giorno di saluti natalizi in vista delle feste. Era prevista anche la presenza della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che però ha annullato la sua partecipazione all'evento per motivi di salute. Il capo dello stato ha tenuto un discorso che si è aperto con una domanda fondamentale: "Su quali basi costruire la nostra speranza per i giorni che verranno?".

"Quello che stiamo vivendo è un tempo, per un verso, affascinante, di grande cambiamento ma anche difficile, travagliato, e per più aspetti drammatico" ha detto Mattarella, menzionando, in primo luogo il post-pandemia e gli "effetti prodotti a tutti i livelli nelle nostre comunità, da quelli umani a quelli economici, sociali e psicologici, soprattutto sui più giovani" e, in secondo luogo, le guerre e l'instabilità politica internazionale. Il capo dello stato ha rivolto un pensiero ai due conflitti maggiori in corso: quello in Ucraina e quello in medio oriente. "L’inaccettabile invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha improvvisamente sgretolato la convinzione che la pace nel nostro continente, dopo la tragedia dei due conflitti mondiali, fosse acquisita una volta per tutte" ha spiegato, aggiungendo come anche con gli scontri a Gaza si "rende sempre più grave la situazione umanitaria in quei territori". Alle problematiche legate alla guerra, Mattarella unisce quelle che hanno a che fare con il cambiamento climatico, fenomeno "toccato con mano vivendo la devastazione prodotta da alluvioni e inondazioni, come è accaduto in ampie zone di Emilia Romagna e di Toscana" che accentua sempre di più il divario economico già presente: "Alle vecchie diseguaglianze se ne aggiungono di nuove, nei campi del digitale e della conoscenza". 

"Se questo è lo scenario in cui siamo immersi, su quali presupposti possiamo insieme guardare al domani senza cedere all’angoscia ma anzi recuperando un sentimento di fiducia nel futuro?" continua a chiedersi Mattarella. La soluzione a queste problematiche, spiega, ha bisogno di un cambiamento "che metta in discussione i precedenti equilibri, i modelli di sviluppo: quelli sociali, quelli culturali e persino quelli antropologici". Di mutamenti in atto ce ne sono già, afferma il capo di stato, e sono tutti più rapidi e repentini di quelli verificati nelle precedenti epoche storiche, nonché legati ad ambiti quali la scienza o la geopolitica: "Si pongono interrogativi nuovi che hanno profili giuridici, economici, sociali: rappresentano la sfida più alta sulla quale la politica è chiamata a esercitare la sua responsabilità" afferma. 

Il primo esempio che il capo di stato porta con sé è quello legato allo sviluppo dell'intelligenza artificiale: "Dell'intelligenza artificiale bisogna anche valutare con attenzione gli effetti sul mercato del lavoro. Recenti studi prevedono che la diffusione dei sistemi di intelligenza artificiale generativa possa determinare l'automazione, almeno parziale, di ampia parte degli attuali posti di lavoro", sottolinea Mattarella. "L'automazione comporterà sicuramente anche la creazione di nuovi posti di lavoro – continua – ma in quale numero e a quale livello non è assolutamente prevedibile e questo non può indurre a rifiutare di accogliere le nuove condizioni tecnologiche e le opportunità che esse offrono ma porrà, con sempre maggior forza, l'esigenza di riqualificare e ricollocare i lavoratori dei settori in contrazione".

Più in generale, poi, il presidente ammonisce sugli impatti che potrebbe lo sviluppo tecnologico sulla democrazia di un paese. Il riferimento è all'alterazione di video, foto o filmati fatti con l'Ai: "Il fenomeno deve essere regolato, necessariamente e urgentemente, nell’interesse delle persone, dei cittadini, ma sappiamo che questa fondamentale esigenza incontra difficoltà a causa delle dimensioni e del potere di condizionamento degli operatori del settore" ha detto, spiegando come "vi sia l’esigenza di regole – non ostacoli ma regole a garanzia dei cittadini – per evitare che pochi gruppi possano condizionare la vita di ciascuno di noi e la democrazia".

"Mai come in questo tornante della storia dell’umanità, il confine tra bene e male, tra giustizia e ingiustizia, tra vero e falso, dipende dalle nostre scelte. Dalla nostra capacità di leggere il cambiamento in atto per orientarlo. E farlo con la guida dei principi irrinunciabili della nostra civiltà" ha aggiunto Mattarella, spiegando come "nulla può essere dato per scontato: la pace innanzitutto. Ma anche la democrazia, i valori su cui si fonda. A cominciare dall’idea di libertà. Libertà di essere. Libertà di pensare e parlare. Libertà di accedere a fonti di informazione indipendenti, non manipolate. Il pluralismo non è mero confronto tra propagande. Libertà di concorrere alle decisioni. Libertà di agire. Libertà di muoversi. Libertà di dire no a ogni sopraffazione. Occorre contrastare con forza, e insieme, i fenomeni di violenza che si manifestano in vari ambiti della società, in particolare scuote le nostre coscienze – ed è intollerabile – la violenza degli uomini sulle donne". Secondo il presidente della Repubblica, il modello culturale dell'occidente, che si basa su questi valori di libertà, appare "sfidato": pertanto "contrastare quel che può insidiare le nostre libertà è, oggi, l’impegno prioritario che si pone davanti a noi".

"Ognuno deve fare la propria parte" avverte Mattarella. Il cammino verso le sfide future "può comportare dubbi, incertezze, resistenze e paure, ma "nel patrimonio comune del nostro popolo, nelle coscienze degli italiani, sono radicati i principi e i valori che danno senso all’idea di libertà così come ce la presenta la nostra Costituzione, di cui abbiamo celebrato i 75 anni". Ed è questa, dunque, secondo lui "la base della nostra comune speranza" per affrontare qualsiasi cambiamento futuro. "Ho fiducia nell’Italia, che ha le risorse per affrontare il tempo nuovo – continua il presidente –. Nell’anno che sta per iniziare, il nostro paese assumerà la presidenza del G7. Sarà una grande opportunità per favorire soluzioni più avanzate su cruciali questioni globali, quali il governo delle migrazioni, la sicurezza alimentare e, appunto, la regolamentazione dell’intelligenza artificiale", ha concluso il capo di stato, augurando a tutti i rappresentati presenti un buon Natale. 

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