(foto Ansa)

Il colloquio

Giani (Pd): “Il limite di mandati per sindaci e governatori va tolto. Schlein è d'accordo”

Luca Roberto

Parla il presidente della Toscana: "Gli amministratori hanno bisogno di continuità per governare in maniera efficiente. Il Parlamento ne prenda atto e trovi una soluzione"

Sono assolutamente d’accordo con i miei colleghi Bonaccini e Fedriga. Nel mio caso lo sostengo da una posizione disinteressata, essendo al primo giro: il limite dei due mandati va tolto. Lo chiedono i sindaci, lo chiediamo noi governatori. Anche Schlein mi ha detto di essere favorevole”. A parlare è il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. L’esponente del Pd in questo colloquio conferma quanto va sostenendo da tempo: e cioè che “il limite di due mandati è una legge anti storica. Lo stiamo vedendo soprattutto per quel che riguarda le regioni. C’è bisogno di una certa continuità amministrativa per ottenere risultati. E’ per questo che il terzo mandato dovrebbe essere scontato”, spiega al Foglio. Nel fine settimana era stato il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini a chiedere al governo se non fosse giusto concedergli, in linea di principio, un terzo mandato. “Il centrodestra ha sempre detto che ci vorranno anni per ricostruire tutto ciò che è stato distrutto o danneggiato lo scorso maggio, immagino allora saranno coerenti con questo auspicio e daranno il via libera al possibile mio terzo mandato. O non lo faranno perché hanno timore di riavermi come avversario?”, ha detto il governatore del Pd. Ma sul punto si è espresso ieri anche il presidente della Conferenza delle regioni, Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli-Venezia Giulia: “Io sono favorevole al terzo mandato. Il governatore e il sindaco rappresentano le uniche cariche elette direttamente dai cittadini. Non mi sembra logica la norma che pone un tetto e sottrae a quei cittadini la possibilità di esprimersi su una conferma o meno di chi ha amministrato”, ha specificato.

Giani condivide questa lettura, che nel centrodestra però non è unanime. Visto che a frenare è soprattutto Fratelli d’Italia ma anche Tajani, che ancora ieri si è detto contrario: “C’è il rischio di abituarsi alla poltrona”. “E’ soprattutto un fattore di buona efficienza. Le normative ci richiedono sempre più adempimenti. Non ha senso che chi ha così tante responsabilità venga sottratto a un’investitura popolare”, ci dice il presidente della Toscana. “Ma poi si pone un problema di progettualità. Non c’è nulla di scandaloso in un governo che dura almeno 15 anni. Anzi, a livello generale, per i governatori, credo si possa trovare un riconoscimento trasversale. Mentre per quel che riguarda i sindaci, si può trovare una mediazione. Io, per dire, ero favorevole anche all’allungamento dei mandati per i sindaci delle grandi città. Ma si può lavorare almeno su quelli fino a 15mila abitanti”. Fatto sta che, a maggior ragione per l’inizio dell’iter che dovrebbe portare all’introduzione del premierato, queste istanze dovrebbe farle proprie la politica nazionale. “Adesso sta al Parlamento rispondere a queste esigenze che arrivano dai territori”, spiega ancora Giani. E per quanto riguarda il Pd, invece? “Tutti i nostri sindaci ovviamente sono favorevoli. Con la nostra segretaria Schlein ho avuto dei colloqui informali e si è detta favorevole. Ripeto, la palla è tutta in mano al Parlamento. Ora ci aspettiamo che diano risposte”.

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