Trattativa finita

Via libera alla revisione del Pnrr. Meloni esulta: "Dalla Ue i fondi che completano la nostra manovra"

Gianluca De Rosa

La Commissione europea sblocca il piano modificato che comprende anche il capitolo RePoweEu. I nuovi fondi sono strategici soprattutto nella parte di sostegno alle imprese. "E' la conferma di aver fatto un lavoro di cui il governo può essere molto fiero", dice la premier

Gongola la presidente del Consiglio Giorgia Meloni: “Ventuno miliardi sono una seconda manovra per la crescita, in gran parte destinata allo sviluppo e alla competitività del tessuto produttivo italiano. Abbiamo lavorato a una legge di Bilancio consapevoli che parallelamente stavamo trattando con la Commissione europea la revisione del Pnrr".  In ballo ci sono gli aiuti per le imprese, Transizione 5.0 in testa.

La notizia era nell’aria. Da Bruxelles questo pomeriggio è arrivata la conferma. La Commissione europea ha dato il via libera alle modifiche del Piano nazionale di ripresa e resilienza dell'Italia, che comprende il capitolo RePowerEu. Il piano vale ora 194,4 miliardi di euro (122,6 miliardi di euro di prestiti e 71,8 miliardi di euro di sovvenzioni), e prevede 66 riforme, sette in più rispetto alla stesura originale, e 150 investimenti. Il capitolo RePowerEu dell'Italia comprende cinque nuove riforme, cinque investimenti potenziati basati su misure esistenti e 12 nuovi investimenti per contribuire a rendere l'Europa indipendente dai combustibili fossili russi prima del 2030, per un valore accresciuto di 2,8 miliardi. Queste misure si concentrano sul rafforzamento delle reti di trasmissione e distribuzione dell'energia elettrica, sicurezza energetica e accelerazione della produzione di energia rinnovabile. Sono inoltre coperte le misure volte a ridurre la domanda di energia, ad aumentare l'efficienza energetica, a creare e rafforzare le competenze necessarie per la transizione verde, nonché a promuovere il trasporto sostenibile.

Il Piano di ripresa e resilienza dell’Italia comprende ora 145 misure nuove o modificate (compreso il RePowerEu) che mirano a rafforzare le riforme chiave in settori quali la giustizia, gli appalti pubblici e il diritto della concorrenza. Una serie di investimenti nuovi o potenziati mirano a promuovere la competitività e la resilienza dell’Italia, nonché la transizione verde e digitale. Questi investimenti riguardano settori quali l’energia rinnovabile, le catene di approvvigionamento verdi e le ferrovie. "Oggi – ha detto la premier Meloni – abbiamo la conferma di aver fatto un lavoro di cui il governo può essere molto fiero, abbiamo fatto in modo che tutti i soldi del Pnrr venissero spesi nei tempi e quindi abbiamo concentrato le risorse sulla crescita e la modernizzazione della nazione”.

Come raccontato dal Foglio, a tenere bloccata la trattativa tra l’Italia e la Commissione sulla revisione (ma anche sullo sblocco della quarta rata) era stato fino ad oggi un codicillo anticoncorrenziale inserito nel nuovo codice degli appalti voluto da Matteo Salvini che Bruxelles voleva fosse cancellato. Su pressione di Meloni e del ministro che si occupa del Pnrr, Raffaelle Fitto, Salvini ha varato una circolare che apre alla cancellazione della norma (a gennaio diventerà un decreto) sbloccando di fatto la trattativa.

Per il governo si tratta di una vittoria attesissima. Anche perché l'esecutivo interpreta lo sblocco del piano come un’integrazione fondamentale della propria legge di Bilancio. Non è un caso che proprio per oggi pomeriggio la presidente del Consiglio Giorgia Meloni aveva convocato a palazzo Chigi i sindacati (ma alla fine l’incontro è stato sposato a martedì mattina) e associazioni datoriali. A questi ultimi, durante l’incontro, è stato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti a spiegare come delega fiscale, decreto anticipi, legge di bilancio e revisione del Pnrr integrato dal Repower Eu costituiscono quattro tasselli che si completano e si integrano a vicenda. La stretta connessione tra manovra e revisione è stata confermata anche dal ministro per gli Affari europei e il Pnrr Raffaele Fitto durante una conferenza stampa a palazzo Chigi dopo l'annuncio della notizia. "Trovo paradossale la discussione su una manovra che non tiene conto di Pnrr: noi ci siamo mossi proprio nella direzione di coordinamento con la legge finanziaria " . Mentre sulla rimoduazione che aveva generato diversi malumori con gli enti locali, in particolare con i comuni per opere a volte già avviate, Fitto ha assicurato: "Saranno spostate dal Pnrr ad altri programmi di intervento, non si prevede alcun definanziamento, perché non abbiamo mai modificato il decreto di finanziamento delle opere e perché quando si completerà l'iter approvativo della revisione ci saranno trovate le coperture alternative sugli altri interventi". Così il ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, in conferenza stampa a Palazzo Chigi, dopo l'ok della commissione Ue alla revisione del Pnrr: "Ora dovrà essere definitivamente approvato dal Consiglio" e "subito dopo" ci saranno i provvedimenti attuativi.