A Gerusalemme, fasci di luce che ricordano le persone rapite da Hamas (Ansa)

Le risposte della politica

“Cittadinanza agli ostaggi di Hamas”. Le adesioni all'appello del Foglio

Ruggiero Montenegro e Luca Roberto

Dai capigruppo di maggioranza alla Lega, fino al Partito democratico, a Calenda, Italia viva e ai sindaci di destra e sinistra. Chi ha risposto all'iniziativa in favore degli israeliani catturati dai terroristi

C’è il capogruppo di FdI alla Camera Tommaso Foti. Ma anche le altre forze di maggioranza e leader di opposizione come Carlo Calenda. E poi i sindaci, di tutti gli schieramenti, da Venezia a Benevento fino a Parma. Oltre ai parlamentari di Pd e Italia viva. Sul Foglio abbiamo lanciato l’appello, già avanzato dalle comunità ebraiche: concedere la cittadinanza italiana agli oltre duecento ostaggi israeliani catturati da Hamas il 7 ottobre scorso. I terroristi hanno preso a liberare i catturati con doppio passaporto: come non cogliere anche questa occasione per fare pressioni nei confronti del gruppo islamista? Così abbiamo proposto a governo e comuni di fare quello che era già stato fatto per lo studente Patrick Zaki, prima che venisse liberato dal suo paese.

Nel corso della giornata l’appello lanciato dal direttore Claudio Cerasa è stato letto, condiviso e rilanciato dalla politica italiana. A partire dalle forze che compongono la maggioranza di governo. “La proposta che ha fatto, caro Direttore, merita grande plauso e convinta condivisione”, ha scritto il capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia Tommaso Foti. “Certamente sul piano politico, poiché sul piano squisitamente tecnico le vigenti norme per il conseguimento della cittadinanza italiana, precludono che essa possa essere conseguita ipso facto. Ciò non toglie che una sorta di ‘adozione’ degli ostaggi da parte non solo delle istituzioni politiche ma anche dei cittadini italiani potrebbe fungere da positiva e ulteriore forma di pressione su Hamas per ottenere il rilascio degli ostaggi”, ha aggiunto il presidente dei deputati di FdI.

 

Sulla stessa lunghezza d’onda il capogruppo di Forza Italia alla Camera Paolo Barelli, che alla proposta del Foglio ha risposto così: “Condivido. Tutti gli ostaggi ‘sono noi’, italiani!”. Ci si sposta nell’altro ramo del Parlamento e tra i forzisti la lettura è la stessa: “Non possiamo che sostenere tutte quelle iniziative utili a tenere alta e viva l’attenzione per non lasciare soli gli ostaggi di Hamas, con l’auspicio che tutti possano riabbracciare presto le loro famiglie”, ci scrive Licia Ronzulli, presidente dei senatori del partito fondato da Silvio Berlusconi. 

Anche all’interno della Lega la proposta sponsorizzata dal Foglio fa breccia. “Ci sono uomini, donne e bambini israeliani la cui vita oggi è in pericolo. Le testimonianze che alcuni sopravvissuti hanno fatto durante l’incontro con il vicepremier Matteo Salvini sono drammatiche e non possono lasciarci indifferenti. Serve una risposta chiara da parte delle nostre istituzioni, a favore della libertà e dei diritti, per non dover poi piangere la perdita di altre vite”, dice il deputato e vicepresidente della commissione Esteri alla Camera Paolo Formentini. Per questo i leghisti insistono nel “rilanciare la proposta delle comunità ebraiche di conferire la cittadinanza italiana agli ostaggi nelle mani di Hamas”.
Ma come detto, a rispondere presente ci sono anche esponenti delle opposizioni. Tra questi il leader di Azione Carlo Calenda, che non ha avuto tentennamenti nel dire subito: “Certo che sottoscrivo l’appello del Foglio”.

Nel Pd erano stati tra i primi a chiedere al governo di assumere questo tipo di iniziativa. E al nostro giornale alcuni parlamentari hanno voluto confermare quanto siano convinti del fatto che si tratti della scelta giusta. “Bisogna fare tutto il possibile per salvare la vita degli ostaggi nelle mani di Hamas. Se può aiutare, il governo dia loro la cittadinanza. Chi salva una vita salva l’umanità intera”, ci ha scritto Lia Quartapelle, capogruppo del Partito democratico in commissione Esteri alla Camera. “Credo che il Foglio abbia fatto bene a rilanciare l’appello a concedere la cittadinanza alle persone che sono in ostaggio di Hamas. E’ il motivo per il quale, assieme a Lia Quartapelle e Marianna Madia, lo avevamo ripreso e sostenuto nei giorni scorsi. Come ha detto bene il cardinale Matteo Zuppi è Hamas il peggior nemico dei palestinesi. Tutto ciò che può andare nella direzione della liberazione degli ostaggi dalle mani dei terroristi va provato e riprovato”, ha rimarcato il senatore del Pd Filippo Sensi. A sostenere l’iniziativa c’è anche Italia viva, “che aderisce convintamente all’appello de Il Foglio”, ci dice il capogruppo in Senato di Iv, Enrico Borghi. “C’è bisogno di una solidarietà larga a sostegno della causa della liberazione degli ostaggi. Non possiamo lasciar cadere il silenzio su una vicenda terribile e inaccettabile che deve essere mantenuta come priorità. Queste iniziative – conclude Borghi –  sono fondamentali per tenere alta l’attenzione”.

Tutto questo solo per restare all’arco parlamentare. Ma l’appello del Foglio ha riscosso adesioni anche tra gli amministratori locali. “La trovo un’ottima idea, certamente l’ipotesi di concedere la cittadinanza agli ostaggi israeliani di Hamas è qualcosa che faremo qui a Venezia. Già da subito abbiamo esposto le bandiere di Israele, come avevamo fatto con quelle dell’Ucraina. Sarebbe un gesto per riaffermare la difesa della libertà. Ricordarci che la loro libertà è anche la nostra. E che Israele rappresenta le frontiere dell’Europa”, ci ha detto il sindaco della città lagunare Luigi Brugnaro. E che sia una sensibilità condivisa da gran parte dell’arco partitico lo provano anche le parole del sindaco di Parma Michele Guerra, di centrosinistra. “La liberazione degli ostaggi significherebbe senza dubbio un rallentamento del conflitto e un abbassamento della tensione. Per questo la proposta del Foglio, che porta con sé un tema al contempo simbolico e concreto, si pone sulla via del contributo partecipato per la costruzione di quella pace che i popoli del medio oriente meritano e cercano di perseguire. E’ quindi un tema che vale la pena portare all’attenzione di un Consiglio comunale”, ha detto Guerra. Tra i sindaci dem ha sottoscritto l’appello pure il primo cittadino di Pesaro, ex coordinatore di tutti i sindaci del Pd, Matteo Ricci

 

A loro si aggiunge anche un amministratore molto pragmatico, di lungo corso, come il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, che non ha dubbi: “La situazione è talmente drammatica che qualsiasi iniziativa per salvare gli ostaggi è utile. Aderisco all’appello del Foglio e lo faccio mio”. E a proposito di carriera politica longeva, alla proposta fogliante ha voluto dare il suo assenso il sindaco di Benevento Clemente Mastella: “Sono d’accordo con il Foglio. Dare la cittadinanza agli ostaggi di Hamas sarebbe un forte gesto simbolico. Lo farò nella mia città? Ne ho  date già altre di cittadinanze onorarie a Benevento, potrei senz’altro dare anche queste che hanno un grande valore in più”, ci ha confessato.
 

Di più su questi argomenti: