I fantasmi di Meloni

Attacchi in famiglia: ora Palazzo Chigi teme un'inchiesta tv su Lollobrigida

Gianluca De Rosa

Dopo i fuori onda di Striscia preoccupa una voce che circola in Rai di un'inchiesta di Report sul ministro dell'Agricoltura e marito della sorella della premier. Si spiega anche così lo sfogo di sabato di Giorgia Meloni

Anche in Rai c’è un Antonio Ricci. Uno che fa come vuole, uno che, temono a Palazzo Chigi, può colpire la premier Giorgia Meloni in ciò che ha di più caro, la famiglia. Sigfrido Ranucci, volto e cervello di Report, smentisce di star lavorando a un’inchiesta sul ministro dell’Agricoltura (e cognato di Giorgia Meloni) Francesco Lollobrigida. Ma, si sa, Ranucci sta a viale Mazzini come il preside inventore di Drive-in e Striscia la notizia sta a Cologno Monzese: dentro l’impero (che si chiami Mediaset o Rai), ma signore del feudo. In breve: fa come gli pare. Paolo Corsini, scelto dal governo per la direzione Approfondimento della Rai, che pure si dà arie da grande capo, su Report non tocca palla. Non sa mai cosa la trasmissione manderà in onda. D’altronde all’approfondimento Rai di grande capo ce n'è solo uno, Ranucci appunto. Se Striscia la notizia ha trasmesso i fuori onda che hanno convinto Meloni a rendere pubblica la fine della sua relazione con il compagno Andrea Giambruno,  su Rai Tre – temono adesso dentro FdI – potrebbe andare in onda un servizio pesantissimo sul ministro dell’Agricoltura.

 

Ogni domenica d’altronde per il centrodestra è un tremore. Chi sarà colpito? Ieri, mentre smentiva al Foglio l’inchiesta su Lollo, Ranucci era sotto attacco da parte della dirigenza di Forza Italia al gran completo che lo attaccava: “Più che servizio pubblico è al servizio delle sinistre”. Polemica scoppiata per un’inchiesta sul defunto Silvio Berlusconi proprio nella giornata del voto nella provincia di Monza per lo scranno al Senato che fu del Cav. “Tele Baiardo”, hanno ribattezzato il programma da FI, nel senso di Salvatore, il gelataio amico dei fratelli Graviano, di cui sono state diffuse le dichiarazioni “solo per attaccare il presidente Berlusconi”, citando il capogruppo forzista alla Camera Paolo Barelli. Proprio Barelli ha chiesto l’audizione in Vigilanza Rai di tutti i dirigenti responsabili della trasmissione. Un attacco ripetuto con note stampa praticamente fotocopia, con variazioni sul tema, da moltissimi parlamentari di FI. La replica di Pd e M5s, ovviamente non è mancata. “La destra minaccia il giornalismo indipendente, è inaccettabile, nessuna censura”, ha dichiarato il responsabile Rai della segreteria di Elly Schlein, Sandro Ruotolo. “La Rai fa bene a ignorare i tentativi di censura a Report della destra”, hanno detto invece i 5 stelle. Ma mentre si svolgeva questo rinnovato gioco delle parti sulla trasmissione di Rai 3 , dentro FdI si guardava già avanti. S’indagava il prossimo bersaglio del “metodo Report”, come  dicono a destra. E sarebbe proprio Lollobrigida, il bersaglio. Vicende, non penali, che riguardano la sua vita privata. Anche se dal programma smentiscono, la voce  è stata sussurrata all’orecchio di Palazzo Chigi. La premier ha sempre un’ansia che riguarda casa sua, la sua famiglia. Ha appena schivato un’insidia enorme, “licenziando” dalla carica di compagno Giambruno ed ecco che subito se ne annuncia un’altra all’orizzonte. Vuoi che sia un fantasma, una diceria o che un’inchiesta invece ci sia per davvero, poco cambia. Lollobrigida  non è solo uno dei ministri più politici del governo, ma è anche il marito della sorella e reggente del partito Arianna. Meloni teme, e non da oggi, che chi vuole colpirla abbia individuato in Giambruno e nel cognato, con le loro debolezze maschili,  facili bersagli. Uno ha già dovuto abbandonarlo e con il secondo che succederà?

 

 L’ipotesi che la trasmissione televisiva di Rai 3 possa aver deciso di occuparsi adesso del ministro, forse anche nelle sue veci di cognato, ha confermato tutte le preoccupazioni che volteggiano nere intorno alla presidente.  Ha rafforzato la sua sindrome d’accerchiamento, pare. Un accerchiamento non  politico, ma personale. E’ anche da questo che forse è nato lo sfogo di sabato nel videomessaggio a militanti e dirigenti del partito. “La cattiveria dei metodi contro di noi ha raggiunto vette mai viste prima”, ha detto la presidente del Consiglio. Uno sfogo per quanto accaduto con Striscia, ma, chissà, anche un’anticipazione per quello che accadrà dopo l’eventuale messa in onda della sussurrata inchiesta di Report.  “Gli altri continuino pure a rotolarsi nel fango, noi voleremo alti. Sono convinti che alla fine riusciranno a farci perdere la calma? Sinora l’hanno persa solo loro perché le nostre spalle sono larghe, la nostra coscienza è a posto”. 

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