il Question time

Tajani: "Le barbarie di Hamas non siano pagate dai civili". Venerdì il viaggio a Tunisi

Redazione

Il ministro degli Esteri alla Camera per riferire sulla situazione a Gaza. "Dolore per la strage all'ospedale. Siamo al lavoro per favorire la de-escalation. Israele ha il diritto di difendersi"

"La strage all'ospedale di Gaza è per me motivo di sgomento e grande dolore". Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani durante un question time alla Camera legata alla guerra in medio oriente. L'opposizione, con un'interrogazione presentata dal dem Giuseppe Provenzano, ha chiesto al vicepremier di aggiornare il Parlamento sulla situazione umanitaria a Gaza e quando – e se – saranno aperti dei corridoi umanitari per la popolazione. "Se esistono ancora umanità e rispetto – dice Provenzano – le vittime palestinesi non valgono meno di quelle israeliane" e per questo motivo "meritano anche loro l'attenzione di questo Parlamento". 

Tajani ha risposto che la "priorità assoluta resta quella di proteggere i civili. Non dobbiamo rassegnarci alla spirale di violenza. Mentre le piazze si infiammano c'è ancora più bisogno di diplomazia". Proprio sulla diplomazia si è incentrata la risposta del titolare della Farnesina: "Siamo al lavoro costantemente per favorire la de-escalation. Gli incontri di questi giorni erano proprio per rafforzare una posizione moderata e costruttiva dei paesi arabi, isolare Hamas e dissociarla dalla causa palestinese. Per questo motivo venerdì sarò a Tunisi, città simbolo e sede per anni della Olp, per continuare con i lavori di de-escalation".

"I terroristi di Hamas non rappresentano il popolo palestinese", ha puntualizzato il ministro, spiegando come anche gli incontri che verranno serviranno per "creare zone sicure e corridoi umanitari per la popolazione. I civili non devono pagare il prezzo delle barbarie di Hamas, che troppo spesso li usa come scudi umani. Ho visitato i luoghi dei massacri – continua il ministro – ho visto le violenze di Hamas e ho ascoltato i racconti dei sopravvissuti che mi riportavano agli orrori dei nazisti e dell'Isis".

Nel concludere Tajani ha ribadito come nessuno possa "negare a Israele il diritto di difendersi, naturalmente nel rispetto del diritto umanitario internazionale". Saranno seguite tutte le soluzioni che porteranno "a esiti positivi", sempre tenendo conto del fatto che – secondo il vicepremier – "non si può rinunciare alla soluzione 'due popoli, due stati', in quanto unica soluzione possibile per una pace duratura".

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