palazzo chigi

Il Cdm approva la manovra: dal taglio al cuneo all'asilo gratis. Meloni: "Seria e realistica"

Il governo ha dato il via libera alla legge di Bilancio: confermato il taglio del cuneo fiscale e l'accorpamento delle aliquote Irpef. Tra le altre misure: sette miliardi per il rinnovo dei contratti pubblici, l'asilo nido gratis per il secondo figlio, il canone Rai passa da 90 a 70 euro

Dal secondo figlio asilo nido gratis e no ai contributi previdenziali per le madri. Tornano i Fringe benefit, taglio Canone Rai

Il Consiglio dei ministri ha approvato la manovra "a tempo di record: era convocato alle 9.30 ed è cominciato poco dopo, a dimostrazione dell’unità di vedute della maggioranza che sostiene il governo". Parte da qui Giorgia Meloni, intervendo in conferenza stampa subito dopo il Consiglio dei ministri che ha dato il via libera alla Manovra. Una legge di bilancio che impegnerà "24 miliardi o poco meno, frutto per 16 miliardi di extragettito e per il resto di tagli di spese", ha detto la premier. Mentre il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha spiegato che certamente "ci sono delle variabili che, in questo momento, non sono ponderabili ma immaginabili” e che “monitoriamo”. 

"E’ una manovra che considero molto seria, molto realistica, che non disperde risorse ma le concentra su alcune grandi priorità, continuando a seguire una visione che questo governo ha messo in campo da inizio mandato", ha sottolienato Meloni, esprimendo soddisfazione in quanto il suo governo è riuscito "a confermare delle priorità: la prima è difendere il potere d’acquisto delle famiglie, ovvero più soldi in busta paga per i cittadini con redditi medio bassi"

Il governo, ha detto ancora Meloni illustrando i contenuti della Manovra, conferma  "il taglio del cuneo fiscale per il 2024: di 6 punti percentuali per i redditi fino a 35mila euro, di 7 punti per quelli fino a 25mila. E’ un aumento in busta paga che corrisponde mediamente a circa 100 euro al mese" e riguarda "una platea di 14 milioni di cittadini".  A questo si affianca "l'anticipo della riforma dell'Irpef che avevamo previsto nella delega fiscale, cominciando dagli scaglioni più bassi: di fatto - ha spiegato la premier - eliminiamo il secondo scaglione e quindi estendiamo il primo scaglione, quello che prevede una tassazione al 23%, che oggi è previsto per i redditi fino a 15mila euro, fino a tutto il secondo scaglione. Quindi si paga il 23% è pagano fino a 28.000 euro"

Quanto ai fringe benefit, il governo ha annunciato che diventeranno strutturali: il tetto sarà di 2mila euro per i lavoratori con figli e a mille euro per tutti gli altri. Nelle intenzioni del governo, anche quella di rafforzare il congedo parentale e uno stanziamento per garantire l'asilo nido gratuito per il secondo figlio. Oltre a questo, ci sarà la decontribuzione per le madri con due o più figli: "La misura più significativa", ha detto la premier, annunciando che in questo caso non si "pagheranno i contributi a carico del lavoratore".  Sul capitolo pensioni, l'ape sociale e pensione donna vengono sostituite da un unico fondo per coprire i costi della flessibilità in uscita. 

"Per la sanità la priorità è l'abbattimento delle liste d’attesa", ha detto la premier annunciando uno stanziamento di 3 miliardi. Poi Meloni ha annunciato gli aumenti contrattuali per il pubblico impiego: "Oltre 2 per la sanità, 5 per i restanti settori. La priorità è il rinnovo dei contratti del comparto sicurezza", ha aggiunto. 

Il canone Rai sarà ridotto - misura caldeggiata dal leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini - passando da 90 a 70 euro l'euro. "Un quarto del contributo non viene più pagato in bolletta”, ha annunciato Giorgetti.

 

Di più su questi argomenti: