Viale Mazzini

Il trullo di Boccia-De Girolamo. Rai 3 e Pd ridotti a loro lavastoviglie

Carmelo Caruso

È un flop di ascolti e fa esplodere il partito di Schlein. Il nuovo programma di De Girolamo su Rai 3 è l'unico successo della destra in Rai: ridicolizzare la sinistra con la sinistra

Roma. Una rete, Rai 3, ridotta a lavastoviglie di casa Boccia-De Girolamo e il Pd usato come partito strofinaccio: né la Rai, né il Pd meritavano questa punizione. L’hanno chiamata Avanti Popolo ed è la nuova trasmissione di Nunzia De Girolamo del martedì sera, su Rai 3. Oltre duecentomila euro a puntata, una prima serata sequestrata per ragionare dei bermuda di Francesco Boccia, intervistato dalla moglie di Boccia, De Girolamo, che si lamentava con il capogruppo del Pd al Senato, Boccia, di essere sempre definita la moglie di Boccia. Con il canone Rai gli abbiamo in pratica evitato la terapia di coppia. Lei diceva: “Io il ministro l’ho fatto prima di te e il congedo parentale l’ho preso io mentre tu andavi a vedere la partita con mio padre. Bell’esempio di maschio”. Lui abbozzava: “La nostra è una società maschilista”; “giusto per parlarci in casa, tra di noi”; “non ti arrabbiare”. E, ancora, lei: “Sono sposata con un uomo del Pd ma tutto ciò che ho fatto l’ho fatto alla luce del sole, ho voglia di verità”. Una volta c’erano le amiche del cuore oggi, se siete fortunati, vi affidano un programma Rai con ospite Peter Gomez. Prima che cominciasse questo splatter romantico è stato necessario bersi il monologo di De Girolamo, ex ministro del Pdl, giornalista, con le bretelle alla Rampini, che annunciava con finta sorpresa la finta intervista: “Farò un’intervista insolita”. Da giorni si sapeva che Boccia sarebbe stato il primo ospite della moglie e da giorni il Pd non sapeva come uscire dall’imbarazzo. Alla Camera, ieri, quando il Foglio ha chiesto alla segretaria del Pd, Elly Schlein, “segretaria, ma lo ha visto il suo capogruppo a Rai 3?”, la segretaria rispondeva: “Devo andare, scusate”. Mentre cercava la fuga, interrogava uno dei suoi portaborraccia, “ma dove si vota?”. Non si è resa conto, e non lo si scrive per irriderla, ma per destarla (come hanno provato tutti i parlamentari Pd dopo la puntata) che il suo capogruppo ha appena rilasciato la concessione balneare alla nuova Rai 3, il lido che ha perso i suoi pesci rossi: Fazio, Annunziata, Berlinguer, Gramellini. Dove c’era Tele Kabul oggi c’è il Trullo of Boccia, la televisione arcobaleno. Alle feste di compleanno di De Girolamo ci trovate il ministro leghista Piantedosi come Dario Franceschini (“a proposito – chiedeva De Girolamo – ma è vero che fai una corrente con Franceschini?”) ma c’è anche il compare di Puglia, Giuseppe Conte, che arriva sempre in ritardo, ma arriva. Porta pure le paste. Stamattina Conte potrebbe ottenere un’altra carica Rai, quella di vicepresidente in Confindustria Radio-televisioni per il suo Di Majo. Cosa è andato a fare a Rai 3, Boccia, se tutto quello che riusciva a fare era carezzare la destra e parlare male di Vincenzo De Luca, che è un avversario comune della coppia, ma pur sempre un compagno di partito? De Girolamo, con sapienza, mandava in onda i passaggi in cui De Luca malmenava i dirigenti del Pd, “gli imbecilli”. Lei passava la palla (“ma con chi ce l’aveva?”) lui si vendicava dicendo: “Chiedilo a lui. Non credo si riferisse al gruppo dirigente romano del Pd altrimenti ce l’avrebbe anche con il figlio”. De Girolamo: “Ah, vero. Giusto, il figlio è pure eletto”. Il bilancio delle moine era talmente esagerato che gli spettatori di Rai 3 hanno preferito lo scostamento, l’esodo verso la Rete 4 di Bianca Berlinguer, la sua morbida e avvinazzata casamatta. Il programma “E’ sempre Bianca” ha doppiato De Girolamo, la sua sostituta, la grande intuizione della Rai di destra, che ha raccolto il 3.6 per cento di share contro il 6.5 di Berlinguer. La Rai ne esce malissimo ma il Pd, vale ripeterlo, ne esce peggio. In questo gioco di coppia era il partito di Boccia il partito a sonagli, il partito cornuto. De Girolamo, da donna con il sopracciò, avvisava Boccia: “La porta è larga, ci sono sempre le chiavi”. Non è vero neppure che ci fosse tenerezza nell’intervista lavastoviglie con tanto di foto, riferimento ai figli, a Bisceglie, il paese dove, faceva sapere Boccia, “tornerò un giorno. Mi immagino sopra un muro a secco”, mentre lei replicava: “A Bisceglie ci andrai in solitudine”. Non c’era nulla di romantico in questo spregiudicato uso di carica, quella di Boccia, che De Girolamo ha utilizzato come colpo di scena. Era convinta di risultare simpatica stendendo i mutandoni insieme, mostrando la foto del marito che fa la rovesciata (“è finito dal fisioterapista”) ma ha solo fatto il bel servizio alla destra che infatti, alla Camera, la venera: “Bravissima”. Pure il popolo sembrava scelto per fare un favore a Meloni. Il divulgatore, di sinistra, risultava così malmostoso che veniva voglia di abbracciare Giovanni Donzelli. Il resto è più dimenticabile di Pino Insegno: collegamenti che “frizzavano”, e ancora mossette, strizzatine. Gli ascolti alla fine non rendono giustizia. E’ la prima vera, e grande, operazione di successo della destra in Rai: contribuire a rendere insopportabile il Pd del trullo. Era Boccia che le prendeva dalla moglie, ma le impronte restavano sul viso della sinistra.

Carmelo Caruso

Di più su questi argomenti:
  • Carmelo Caruso
  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio