Passeggiate romane

Meloni invita al confronto sul salario minimo. Calenda dice sì, Schlein no, Conte nì

La segretaria dem è rimasta spiazzata dalla mossa della premier e sta cercando di remare contro l’ipotesi di un incontro di tutte le opposizioni a Palazzo Chigi. Al Nazareno c’è chi sospetta che Conte potrebbe tirarsi indietro, con un no plateale

Sul salario minimo Elly Schlein aveva incassato parecchi punti, riuscendo a riunire le opposizioni tutte, eccezion fatta per Italia viva di Matteo Renzi, dietro questa bandiera. Ma la mossa di Giorgia Meloni, che ha sospeso le ostilità su questo punto e ha proposto un confronto, ha spiazzato la segretaria del Partito democratico. Quella bandiera, adesso, non può più essere sbandierata. Non solo: ai vertici del Nazareno è venuto il dubbio che l’uscita di Meloni sia dovuta ai sondaggi, secondo cui il tema del salario minimo interessa una fetta degli elettori di Fratelli d’Italia. Supposizione, quella dei dirigenti dem, tutt’altro che lontana dal vero, perché effettivamente sono le rilevazioni dei sondaggisti ad aver fatto cambiare idea alla presidente del Consiglio. A questo punto Schlein, per non facilitare Meloni, sta cercando di remare contro l’ipotesi di un incontro di tutte le opposizioni con la premier a Palazzo Chigi per confrontarsi sul salario minimo, ma anche su altri temi. La premier ha accennato all’opportunità di questo incontro con Calenda, in un colloquio telefonico. Il leader di Azione è d’accordo. Ma la sua alleata (almeno in questo frangente) Schlein non vorrebbe assolutamente regalare una passerella di questo tipo a Meloni.

Chi la spunterà? Al momento non è dato sapere. Certo è che Calenda non intende mollare perché ritiene che un rapporto civile tra la premier e le opposizioni sia quanto mai necessario in questo paese. Difficile, comunque, dire di no, se questo invito parte ufficialmente da Palazzo Chigi. Infatti, con quale motivazione potrebbe la leader del Partito democratico fare uno sgarbo istituzionale a Meloni? Al Nazareno c’è chi sospetta che però Giuseppe Conte potrebbe tirarsi indietro e dire un no plateale a questo incontro, benché da ex premier il galateo vorrebbe che accettasse. Non resta altro che vedere che farà la presidente del Consiglio…


Raccontano che Matteo Renzi si sia più che adirato per l’improvvida uscita serale del trio Maria Elena Boschi, Francesco Bonifazi e Luciano Nobili, che hanno deciso di passare una serata al Twiga proprio in questo periodo e che, stando là, non hanno potuto declinare l’invito di Daniela Santanchè di unire i tavoli e cenare insieme. Caso ha voluto che il Corriere della Sera li abbia pizzicati e la seratina “trasversale” sia finita sul quotidiano milanese. La cosa, come era del resto abbastanza prevedibile, ha mandato su tutte le furie il leader di Italia viva.
 

Stando ai giornali sembrerebbe esserci un grande interesse di tutti i dem per andare alle elezioni europee nella speranza di farsi eleggere. Ma le cose non stanno proprio così. E’ vero che qualcuno (Nicola Zingaretti) per esempio, non è soddisfatto del suo ruolo di parlamentare italiano e vorrebbe volare verso Bruxelles, o che qualche altro (vedasi Stefano Bonaccini) è giunto alla fine del suo mandato di amministratore locale e pensa al proprio futuro, ma è anche vero che sono in molti quelli che temono la competizione, perché non in grado di raccogliere un congruo numero di voti. Certo, la decisione di Schlein (conseguente a quella di Giorgia Meloni), anticipata dal Foglio, di scendere in campo in tutte le circoscrizioni aiuta perché la segretaria del Pd rinuncerebbe poi al seggio europeo consentendo a 5 dei primi fra i  non eletti di trasferirsi all’Europarlamento, ma il timore della brutta figura spaventa i più. Anche perché, sondaggi alla mano, il Pd è sempre inchiodato alle stesse percentuali, che oscillano tra il 18,5 e il 20,5 per cento a seconda degli istituiti di ricerca. Perciò l’avventura è rischiosa e c’è già chi ha detto “no grazie”.      

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