Viale Mazzini

Tele Boccia: la Rai di destra manda in tilt il Pd con De Girolamo

Carmelo Caruso

Per sostituire Bianca Berlinguer Viale Mazzini sta per scegliere, in quota Partito democratico, Nunzia De Girolamo, moglie del capogruppo al Senato, Francesco Boccia. Ma i dem: "Non è quota nostra"

Elly Schlein, in Rai ti stanno a fare Marameo! I fatti. Bianca Berlinguer lascia Rai 3 per Mediaset. Il Pd: “La serata del martedì sera, a noi! Monica Giandotti, per condurre, andrebbe benissimo”. Giuseppe Conte rilancia: “Io propongo Peter Gomez”. La destra Rai: “Gomez, non va bene. Diamo quella serata al Pd, ma senza darla al Pd. Trovato! Soluzione!”. La Rai vuole sostituire B.Berlinguer con Nunzia De Girolamo, ex ministra del Pdl e moglie di Francesco Boccia, capogruppo Pd. Tele Boccia è già  la nuova Tele Kabul.


Era televisione, era la Rai, ma ormai è meglio dell’arte della guerra di Sun Tzu. Strategia, tattica. C’è pure un combattente, il samurai Paolo Corsini, il direttore degli Approfondimenti Rai. Si aggirava ieri lungo via Uffici del Vicario, con l’occhiale antiriflesso. Alla domanda: “Samurai, chi hai scelto al posto di  B.B?”, il samurai  replicava: “La decisione verrà comunicata il 25 luglio in cda Rai”. Poco lontano, a un amico. che lo inseguiva, confidava invece: “Sarà una sorpresa. Non sarà di destra, ma neppure di sinistra. Sarà entrambi”.  In Rai, da giorni, si interrogano sulla sorpresona di Corsini. Due i nomi: De Girolamo, Gomez. L’outsider: Gerardo Greco, giornalista ex Rai, che conduce Metropolis sul sito di Repubblica (ha uno studio che è meglio di Starbucks). Ma non c’è storia. De Girolamo batte tutti. E’ la moglie di Raimondo Boccia Vianello ed è pure ex ministra del Pdl. Nunzia & Ciccio, sono come Sandra & Raimondo. Il guaio è che Nunzia & Ciccio hanno occupato Viale Mazzini e sono invincibili. Quando occorre alternare una spalla di sinistra si può dire: “Chi meglio di Nunzia, è di destra”. Quando la destra deve affidare un programma alla sinistra, senza darlo alla sinistra, dice: “Ma Nunzia, è vostra. E’ la moglie di Ciccio”. Grazie a questo potere, da eroina Marvel, Nunzia ha già condotto Ciao Maschio, e conduce pure l’Estate in diretta con Gianluca Semprini. Ovviamente l’ad Rai, Roberto Sergio, il generale Patton, che lascia ai suoi cadetti libertà di movimento, pochi giorni fa, ha congedato il samurai Corsini con questa frase: “Caro Paolo, torna da me quando hai una soluzione. Ora, se permetti, verserei un po’ d’acqua al basilico. Sai, con questo caldo. Dobbiamo prenderci più cura delle piante Rai. Vai, caro Paolo, vai”. Patton è pure pollice verde, unico riferimento in tanta calura. Orbene. Il samurai cosa fa? Pensa. Compulsa il palinsesto. Vede e si risponde: “De Girolamo, che è prevista il lunedì su Rai3, la sposto al martedì. Il lunedì ci va Salvo Sottile. Sorpresona”.

 

Poco importa. Ciò che importa è poter dire al Pd, a Elly: “Cara Elly, ti abbiamo dato il martedì sera. Sei contenta?”. Nel Pd: “Ma come? De Girolamo non è nostra!”. Il samurai: “Eh no! E’ moglie del vostro capogruppo al Senato, Ciccio”. E ha pure ragione. Sulla carta non fa una piega. Schlein, che non aveva tempo di pensare alle conseguenze dell’amore, quello di Ciccio & Nunzia, sapeva che era stato chiuso un accordo aziendale per sostituire B.B. L’ex conduttrice di Agorà, Monica Giandotti, a cui Agorà è stato tolto per darlo all’esterno Inciocchi, sarebbe andata in onda il martedì sera. In questo modo, il maggior partito d’opposizione avrebbe avuto una giornalista della propria area. E l’accordo, con i vertici dell’azienda, era di fatto chiuso se non fosse che, cara premier Meloni, si sta diffondendo questa strana abitudine: usare il nome tuo invano. Dobbiamo fartelo sapere. Quando c’è da rimangiarsi la parola, quando c’è da promuovere qualcuno, e declassare un altro, si comincia a dire: “Me lo ha chiesto Giorgia”. Non volete pagare la bibita ghiacciata al barista? “Me lo ha chiesto Giorgia, io volevo. Credimi”. Cara premier, sai a che punto è arrivato questo fenomeno? Siamo al punto che in Rai, per non affidare il programma a Giandotti, che è moglie dell’ex capo del politico di Repubblica, si dice che dal tuo palazzo siano partite telefonate: “Lo chiede Giorgia. Giandotti, no”.

 

Si consumerebbe quanto patito, in un primo momento, da Andrea Giambruno, compagno di Meloni, giornalista Mediaset, ovvero, fare pesare le carezze, l’amore, i baci. Per fortuna, quando lo saputo Pier Silvio Berlingueroni, la giustizia, nel caso di Giambruno, è stata ristabilita. No, non può essere vero che la nostra premier abbia ordinato l’embargo di Giandotti. Premier, devi sapere tutto, sapere anche che il tuo nome è un marchio, come la Birkin bag di Hermès e che tutti cercano adesso di contraffare le tue volontà. Un altro esempio. Il 25 luglio, in cda Rai, devono essere nominati i nuovi vicedirettori e i furbi dicono: “Quel nome lo chiede Giorgia, quell’altro, no”. Al Tg1, Grazia Graziadei, fa sapere che si merita la vicedirezione perché lo chiede Salvini, Sangiuliano, e pure l’Europa. Ecco, le cose stanno così, cara premier, 38 gradi a Roma. La7 sta facendo campagna acquisti a Mazzini. Il campione degli autori Rai, Luca Marcenaro, starebbe per passare a Mediaset. A Rai 3, chi può saluta “perché qui non si capisce nulla. Io vado da Parenzo a La7. In Rai non ci sono ancora certezze”. L’unica è che Ciccio Boccia vince comunque. Manager di Schlein, marito di Nunzia, capogruppo, amico di Peppi Conte. Voglio essere Ciccio Boccia è meglio del gioco di Gerry Scotti, Chi vuole essere milionario.
 

Di più su questi argomenti:
  • Carmelo Caruso
  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio