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sinistre priorità

Fitto flambé sul Pnrr, ma Schlein si occupa di fisco (e di Facci)

Salvatore Merlo

La vita fuorisincrono della segretaria del Partito democratico. Ci sono i problemi con l'Europa, l’inflazione al 6 per cento (in Spagna è al 3), un’emergenza migranti, il rallentamento della produzione industriale, ma dal Pd si attacca il governo su delega fiscale e Filippo Facci

Bisogna definitivamente ammettere che hanno ragione i pensatori neomarxisti quando spiegano che siamo tuttora una società divisa in stati. Infatti non c’è alcun dubbio che qui da noi, almeno in politica, abbia la supremazia lo stato di ubriachezza. Ieri pomeriggio, per dire, proprio mentre il governo si avvolgeva nel sudario del Pnrr, nei minuti esatti in cui il ministro Raffaele Fitto certificava un drammatico ritardo nell’attuazione del piano per il quale l’Europa forse non scucirà i denari, sapete che faceva la leader dell’opposizione? Era sulla garitta a inchiodare la destra, direte voi. Infilzava Fitto sul palo dell’inefficienza amministrativa, siete pronti a scommetterci. E invece no. Ella, anzi Elly, cioè Schlein, se ne stava in un’auletta di Montecitorio, a pochi metri dal Palazzo in cui Fitto intanto si dava fuoco da solo, e immota, vivente simbolo del suo partito, parlava di... delega fiscale. Roba forte. Una cosa che, semmai si farà, è prevista per l’anno prossimo. Forse. Ma anche no. Chissà. Sicché all’idea di Schlein, alla fine, si associa sempre la voce degli altoparlanti nelle stazioni: “Attenzione, attenzione. Elly Schlein, proveniente da Bologna, viaggia con un anno di ritardo”.

Passa un’ora: “Il governo spieghi”. Elly come Enrico Ghezzi: il fuori sincrono di “Blob”, anzi del Pd. Ma d’altra parte in Italia l’opposizione è fatta così. Agisce in preda a misteriosi impulsi, tirando acqua al suo mulino spesso secondo insondabili calcoli e rimbalzi (forse non del tutto calcolati, per la verità). Ma in fondo chi siamo noi per sindacare?

C’è l’inflazione al 6 per cento (in Spagna è al 3), c’è un’emergenza migranti, rallenta la produzione industriale, ecco, appunto, quale migliore occasione per mettere in piedi finalmente un’offensiva contro... Filippo Facci alla Rai. Ma sì, certo. Ovvio. Filippo Facci. Quattro pagine sui quotidiani militanti. Decine di tweet e di lanci di agenzia. Una seduta fiume del cda Rai (ieri). E’ questa la grande battaglia che le forze di opposizione hanno scatenato per abbattere la destra di governo (che ovviamente trema alla sola idea che salti la trasmissione di Facci). D’altra parte, Pd, M5s e Sinistra, sarà pur vero che non riescono a mettersi d’accordo sulle quisquilie tipo la guerra in Ucraina, la Giustizia, il Fisco o l’Energia, però, accidenti, sulle cose davvero importanti si ritrovano nella lotta. Alla fine forse non si farà nemmeno il termovalorizzatore di Roma vista la contrarietà grillina e la balbuzie del Pd che non difende il suo sindaco che lo vorrebbe costruire, ma Facci, lui sì, lui lo termovalorizziamo subito. Le priorità sono priorità.             

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  • Salvatore Merlo
  • Milano 1982, vicedirettore del Foglio. Cresciuto a Catania, liceo classico “Galileo” a Firenze, tre lauree a Siena e una parentesi universitaria in Inghilterra. Ho vinto alcuni dei principali premi giornalistici italiani, tra cui il Premiolino (2023) e il premio Biagio Agnes (2024) per la carta stampata. Giornalista parlamentare, responsabile del servizio politico e del sito web, lavoro al Foglio dal 2007. Ho scritto per Mondadori "Fummo giovani soltanto allora", la vita spericolata del giovane Indro Montanelli.