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Il disegno

Nel 2021 FdI e Fazzolari volevano estendere il potere della Corte dei conti sul Pnrr

Valerio Valentini

Il disegno di legge presentato due anni fa dalla stessa destra sovranista, la legittima intromissione dei magistrati nel provesso amministrativo, andava nella direzione opposta di quella seguita oggi

Estendere i poteri della Corte dei conti sul Pnrr. E’ proprio ciò che il governo patriottico vuole combattere. Ed è, e pare impossibile, proprio ciò che la destra sovranista voleva realizzare, un anno e mezzo fa. Giace ancora negli archivi di Palazzo Madama il disegno di legge 2185. Tra i primi firmatari: il senatore meloniano Giovan Battista Fazzolari, attuale sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Il quale evidentemente, nel preparare l’incontro svoltosi ieri a Palazzo Chigi col presidente della Corte dei conti, Guido Carlino, deve essersi sforzato di spiegare perché oggi è doveroso fare l’esatto opposto di quanto lui proponeva di fare nell’aprile del 2021. Perché il ddl presentato all’epoca – firmato, tra gli altri, dai leghisti Candiani e Romeo, oltre che dal meloniano Malan – andava esattamente nella direzione opposta a quella seguita ora dal governo.

Articolo 3: “Introdurre il rafforzamento del controllo concomitante, prevedendo che su ogni piano, programma o progetto, comunque denominato, previsto dal Pnrr la Corte dei conti, mediante apposita sezione centrale a ciò dedicata, assicuri l’immediato svolgimento del controllo concomitante”. Ma l’articolo 1 è ancora più dirompente: prevede “l’introduzione dello sviluppo della funzione consultiva, complementare a quella di controllo”, da parte della Corte dei conti. In sostanza, legittima l’intromissione dei magistrati nel processo amministrativo. Una proposta così clamorosa che, a quanto racconta il presidente Carlino, fu la Corte stessa a esprimere riserve, in quanto la norma avrebbe introdotto una forma di “cogestione” da parte della Corte che sarebbe stata in contraddizione col suo mandato costituzionale. Non se ne fece niente, al dunque. E menomale, viene da dire. Altrimenti oggi Fazzolari avrebbe dovuto disfare ciò che lui stesso aveva contribuito a fare.

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  • Valerio Valentini
  • Nato a L'Aquila, nel 1991. Cresciuto a Collemare, lassù sull'Appennino. Maturità classica, laurea in Lettere moderne all'Università di Trento. Al Foglio dal 2017. Ho scritto un libro, "Gli 80 di Camporammaglia", edito da Laterza, con cui ho vinto il premio Campiello Opera Prima nel 2018. Mi piacciono i bei libri e il bel cinema. E il ciclismo, tutto, anche quello brutto.