Viale Mazzini

Rai per Jedi, FdI contro i giornalisti di Rep. e Stampa: "Ora li famo a capanna"

Carmelo Caruso

I giornalisti di FdI setacciano le collaborazioni del gruppo Gedi e minacciano rappresaglia. Gli autori, le ospitate, ancora il rancore contro "gli Stalin con il colbacco"

Era una Rai per Jedi, ma ora Viale Mazzini è Libero (gruppo Angelucci). “Si dice Gedi, con la “g”, ma non è quello de Starvars. Le consonanti, so ‘mportanti. ‘Un te sbaglia”. Siamo a piazza Mazzini, a pochi metri dalla sede Rai, con il giornalista talpa d’Italia, quota FdI, che, al collega piddino, ri-promette “mo te sfonno”. La talpa Rai avvisa che “stamo ‘a dettà ‘a linea. Te stò a offrì n’occasione unica. Domani sui giornali, de destra, lo famo a capanna al gruppo Gedi, agli Stalin con il colbacco. Ve srotolo er database de sti signori che lavorano in Rai. Er bunker rosso è quello di Lucia Annunziata”.


Dopo le dimissioni di Fuortes, la vita è cambiata. Abbiamo messo le tende al caffè Vanni, a pochi metri dalla sede Rai, e stiamo scendendo a compromessi con la Talpa Rai d’Italia, il giornalista Rai di FdI. La Talpa assicura che è un bene perché, dice, “ve mostrerò il monno da n’artra prospettiva. Vi mostro er monno de Repubblica e Stampa”. Cara Talpa, questo è un pezzo pericoloso. “E quanti pezzi pericolosi hanno dovuto fare i vostri colleghi di Libero e Verità? Secondo voi, ce credevano? Hanno forse ‘a rogna, rispetto a voi der Foglio o de La Stampa? Ma che ve credete? Er figlio der giornalista de Repubblica, è forse meno figlio, der figlio de quello de Libero? O volete, o no, er database?”. I patrioti Rai li stanno passando al setaccio. Sono i giornalisti del gruppo Gedi che in Rai sono stati o sono ancora autori, ospiti fissi contrattualizzati. La Talpa dice che ci sono due grandi blocchi. “I giornalisti di Jedi e i collaboratori di Jedi. I secondi sono i più sboroni. Ma non hai visto da Fabio Fazio, quante volte vanno ospiti Massimo Giannini e Marco Damilano, l’ex Jedi del settimanale L’Espresso?”. Ci passa lo schema trascritto. “Allora, da Lucia Annunziata ce stanno, come autori (e so denari),  De Angelis, che è vicedirettore di Huffington Post, sempre gruppo Jedi, ma ce sta pure Baldolini di Repubblica, quello che scrive sul sito. E poi c’è anche Alessandro Barb…”. Cara Talpa, questo no. Barbera, della Stampa, è un amico, uno dei più grandi giornalisti economici d’Italia. “E pecchéé  Dragoni o  Gandola de La Verità non sono forse amici miei? E pecchéé Antonio Rapisarda,  Specchia,  Facci di Libero non ponno fa’ gli autori pure in Rai?”. Ma Talpa, Rapisarda, è infatti autore in Rai! “E sai che c’è voluto? Una fatica. Una trasmissione, Dio la Benedica, che si chiamava Anni ’20, per fare ottenere la prima utilizzazione Rai. Inzomma, o voi o no, er database?”. Continuiamo.

 

“Di Michele Serra, n‘amo ancora detto. Ospite fisso di Fazio. Uno che fa ospite fisso in Rai e che parla male della Rai. Anvedi che irriconoscente.  Ma ce stamo ‘a distra’”. Mentre parliamo con la Talpa, ci chiama Maurizio Gasparri, che ha lottato, una vita, contro “er Jedi”. Questa è la teoria Gasparri: “Se introduci un’intelligenza diversa, di destra, sei un lottizzatore, se riempi le loro tasche, le tasche di Augias, sei un pluralista”. Ma ancora Augias? La Talpa, che ascolta, si esalta. “Augias? Te lo dico io cosa fa Augias. Trasmissioni a schiovere, un elenco infinito. Un altro modo de svoltà  con la Rai lo ha trovato Bonini, il vicedirettore de Repubblica, che fa pure lo sceneggiatore delle docufiction che compra la Rai. L’ultima è ‘Caccia all’uomo’ su Rai3”. Giriamo pagina del database. La Talpa si mette er dito in bocca. “Annamo da Gramellini. Fa er programma Le parole. Tra gli autori ce sta Silvia Truzzi. Aspè, però, lei non è di Jedi, ma de Er Fatto Quotidiano, ma Andrea Malaguti, vicedirettore de Stampa, è invece de Jedi, ed è quello dell’intervista ad Augias, n’artra zozzeria. E alla Stampa ce scrive pure Annnunzzzziata che poi fai in Mezz’ora in più. Da Fazio, invece, sai chi ce va?”. E chi ce va, chi ce va, Talpa? “Ma a televisione, ce l’hai o no? Ce va, Annalisa Cuzzocrea, vicedirettore de La Stampa, che però me digono ha un contratto con La 7. Hai capito? En Rai fa ingelosì Cairo, fa capi’ che, nel caso, cara La7, te ribalto con la Rai. E poi me stà a far scordare… di Giannini, er direttore che se crede Giorgio Bocca”.

 

E che c’è di male? “Ma ‘o vedi che titoli fa? Il 25 aprile, to dico io, si è messo er fazzolettone da partigiano in redazione. Ma chi te se ‘ncu…”. Ma, talpa, quella è armocromia!  “Armo, che? Un me stordì. Annamo scientifici. N’artro che c’hanno pure dato er programma è Carofiglio, firma sia di Repubblica sia di  Stampa”. In un angolo del database notiamo una M. gigantesca. Talpa, ma è la M. di Mussolini? “Ma che dici! E’ la M. de er grosso, er più. Ezio Mauro, er pesce che se fa il programma di enterviste in Rai e poi s’è sbobbina su Repubblica. Hai ancora spazio?”. Poco, poco. “A Radio Rai c’è stanno a lavorare   Assante e  Castaldo, sempre de Jedi.  Stamo invece, ancora, a controlla’ Rai Storia, ‘na specie de piazza rossa che dirige Silvia Calandrelli, n’artra de sinistra, ma ce serve ancora tempo. N’artro, ancora, che che se fa er ganzo con i sordi della Rai è Bottura de Stampa, quello che fa umorismo ca saccoccia dell’abbonato”. Talpa, sento troppo rancore, ma non lo sai che Meloni vuole fare le riforme condivise? “Dimme ‘na cosa. Er collega de Jedi condivide con te la fattura de autore Rai? Er collega de Jedi, che te guarda come ‘na monnezza, o sa che vor dì lo stipendio, secondo contratto nazionale, dei giornali che loro credono zozzi? Sallusti, Chiocci, Rossi, fateci sogna! Eggemonia!!!”.
 

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  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio