Alessandro Di Battista (Ansa)

travaglio creativo

L'ennesimo Di Battista. L'ex grillino si reinventa (un'altra volta) e torna alla politica

Ruggiero Montenegro

L'ex deputato lancia "Schierarsi", un'associazione di cittadinanza attiva, di cui sarà vice presidente. Stop alle armi all'Ucraina, no alla Nato, car sharing nazionale e una terza via sui migranti, tra le battaglie annunciate. "Prenderemo posizioni nette. Per nulla moderate"

C'è già una data e un appuntamento: il 22 aprile a Marina di Massa. Tesserarsi costa 20 euro e permetterà "di partecipare attivamente alla vita associativa, essere convocato alle assemblee, fare interventi, votare, proporre temi e argomenti".  E' qui che conduce il giro - molto largo - dell'ultimo dei grillini. Forse l'unico rimasto, tanto che pure nel Movimento c'hanno pensato bene prima di farlo rientrare. A settembre gli avevano detto no e poi non se n'è fatto più nulla, "Non mi vogliono", "nessuno mi ha detto: abbiamo bisogno di te", raccontava lui, spiegando con malcelata amarezza la non candidatura alla vigilia delle scorse politiche. Ma non deve essersi perso d'animo, Alessandro Di Battista.

Ha deciso di rilanciare, di tornare (più o meno) in campo: le forme e i modi si vedranno. Il Parlamento europeo? Chissà. Nessuna mira sui palazzi, dice per il momento. Intanto c'è "Schierarsi", così si chiama l'ultima fatica di Dibba, un'associazione di cittadinanza attiva di cui sarà vicepresidente - il numero uno è Luca Di Giuseppe, altro ex 5 stelle, sebbene meno noto. L'approdo di mille peripezie, di quel travaglio creativo che l'ha portato una volta in falegnameria ma anche in Russia a raccontare perché l'occidente sta sbagliando tutto. D'altra parte era lui che a 48 ore dall'invasione dell'Ucraina dichiarava: "Putin non sta invadendo". Con un corollario: "Nulla di nuovo né di particolarmente preoccupante". Fine analista, a cui una poltrona su La7 il martedì sera non si nega mai.

 

Da quel pulpito, e non solo da quello, in questi mesi ne ha avute per chiunque. Si è salvato, forse, solo Conte  - "un galantuomo". Mentre Grillo era diventato un "padre padrone" e Di Maio "un ducetto". Così dopo essersi reinventato docente di comunicazione politica, in cattedra per alcuni corsi a pagamento, dispensando aneddoti personali su Eugenio Scalfari e consigli su talk e social, si è rimesso all'ascolto.  Per "stare insieme ed occuparci di tutte le questioni che decideremo di affrontare", ha spiegato Di Battista, con un video sui suoi canali social. Ha presentato il nuovo progetto con la passione che lo contraddistingue. Non l'ha scalfito nemmeno il flop della lista elettorale a sostegno di Virginia Raggi, di cui pare fosse regista. Nemmeno "Su la testa", ovvero quel "percorso di controinformazione e di Politica", per portare in giro per l'Italia "temi nascosti e dimenticati nell'era del governo di tutti", di cui la cronaca ha perso le tracce. 


Dalla grande finanza all'ambiente, fino alle case farmaceutiche: erano i temi di allora e a ben vedere molti di questi si ritrovano nel programma di "Schierarsi". Un nuova, ennesima, rivisitazione, che unisce le questioni care ai grillini degli albori a quelle più attuali, in un alternarsi di proposte più ragionevoli e visioni per così dire audaci. E quindi: stop all'invio di armi all'Ucraina, stop al Mes e al patto di stabilità. Ma anche un progetto di car sharing nazionale, il rafforzamento dell'autonomia italiana rispetto a Nato e Stati Uniti, una terza via sui migranti e il diritto a non emigrare, per citarne alcune. Temi su cui l'assocazione "prenderà posizione. Posizioni nette. Chiare. Per nulla moderate", è l'avviso di Di Battista agli iscritti, oltre mille nella prima giornata  - ha fatto i conti lo stesso Dibba. 
 

Dove potrà portare questo nuovo percorso ancora non è dato saperlo. "Si può fare politica anche senza essere eletti", è il mantra che continua a ripetere l'ex deputato. E come non essere d'accordo. Intanto all'orizzonte ci sono le Europee del 2024. Il tentativo di rinconciliazione con il M5s non è finora andato a buon fine, ma solo pochi giorni fa Dibba è stato avvistato a teatro a Roma, in occasione del nuovo spettacolo di Beppe Grillo a cui ha assistito anche Giuseppe Conte. Oggi lancia la sua associazione. Prima delle scorse elezioni chiedeva garanzie d'indipendenza che non gli sono state date. Ma in politica, si sa, tutto cambia in fretta. Adesso per esempio c'è Schlein e un Pd più movimentista. E il passo dal salotto tv allo scranno di Bruxelles, certe volte, non è poi così lungo. 

Di più su questi argomenti: