
(foto LaPresse)
Il caso
Meloni e il boom degli sbarchi dei migranti fra Piantedosi e Papa Francesco
La premier teme un'altra Cutro e cerca la sponda del Pontefice: più flussi, corridoi umanitari e accoglienza regolare. Poi spiega: "Ho la coscienza a posto"
Pensa a Papa Francesco e cita le “periferie fisiche ed esistenziali” toccate dal Pontefice. Dice di aver parlato con “molti africani in questi anni” e che le hanno confessato “che non vogliono partire e scappare dalle loro case”. Giorgia Meloni arriva a Villa Malta, sede della Civiltà cattolica per la presentazione del libro di Padre Antonio Spadaro “L’atlante di Francesco”, con in testa il dossier migranti. La tragedia di Cutro e la trasferta non felicissima del governo sembrano inseguirla: “Ho la coscienza a posto”. Intanto gli sbarchi insistono copiosi. Palazzo Chigi teme che il fenomeno continui in maniera sempre più intensa. Ma c’è una chiave di lettura nuova e soprattutto ufficiale. La dice il ministro Guido Crosetto con una nota, al termine di una riunione mattutina con la premier, i vice Tajani e Salvini, Matteo Piantedosi e i vertici dei servizi segreti: dietro ai barconi c’è lo zampino della Russia.
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- Simone Canettieri
Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia.