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le misure

I dossier economici del governo: oggi la Nadef in Cdm

Redazione

Cambiano superbonus e reddito di cittadinanza. Si punta a 21 miliardi di risorse in deficit, mentre slitta a settimana prossima la discussione sulle misure contro il caro energia (con uno stanziamento di almeno 15 miliardi)

Raggiungere almeno 21 miliardi di risorse in deficit e revisionare il superbonus e il reddito di cittadinanza. Sono questi alcuni dei temi che verranno trattati nel Consiglio dei ministri previsto oggi alle 18 e dedicato all'integrazione della Nadef (Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza) rispetto al quadro tendenziale approvato dal governo Draghi e alla Relazione sull'aggiustamento di bilancio, che dovrà essere approvata dal Parlamento per sbloccare le risorse a favore di famiglie e imprese contro il caro energia.

Per Giorgia Meloni si tratterà del primo Consiglio dei ministri sui temi economici. Pronta anche una bozza sul riordino dei ministeri, alcuni dei quali, come già annunciato dalla premier nella conferenza stampa dopo l'insediamento, cambieranno nomeSlitta a settimana prossima la discussione sul decreto relativo ai nuovi aiuti per famiglie e imprese contro il caro energia, subordinato al via libera del Parlamento sullo scostamento: lo stanziamento dovrebbe essere di circa 15 miliardi.

Sul fronte delle modifiche alla Nadef (approvata da Draghi per la sola parte tendenziale) il governo dovrà decidere e varare il quadro programmatico di interventi che saranno poi inseriti in legge di bilancio. Nel documento, il pil 2023 verrebbe confermato al +0,6 per cento (lo stesso dato indicato dal precedente governo). Si tratterebbe di una stima cauta, nonostante la crescita superiore alle attese del terzo trimestre di quest'anno (+0,5 per cento). Un dato che invece per il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco potrebbe condurre a una revisione in meglio sulle stime per l'anno prossimo, grazie ad un effetto-trascinamento (la Banca d'Italia nello scenario base prevede un -0,5 per cento).

Obiettivo della variazione di bilancio sarà l'approvazione di un deficit maggiore: in questo modo, si punta a liberare risorse per destinarle in primo luogo al provvedimento contro il caro energia. L'asticella verrebbe portata al 4,5 per cento del pil: considerato che la stima tendenziale nella Nadef di Draghi è al 3,4 per cento (dato che potrebbe essere rivisto), si aprirebbe uno spazio di oltre 21 miliardi per il prossimo anno (risorse in deficit che saranno la base di partenza della manovra).

Tra le coperture della manovra, un tassello fondamentale viene invece dalla revisione del superbonus. Una "manutenzione straordinaria", dice il Mef, che porta la detrazione dal 110 al 90 per cento e cambia i criteri d'accesso legandoli a una certa soglia di reddito calcolata anche in base al numero dei componenti della famiglia, almeno per le abitazioni unifamigliari.

Nelle ultime ore la squadra di governo ha studiato anche un provvedimento sulle trivelle, che potrebbe essere presentato già oggi in Consiglio: dal dicastero della transizione ecologica si starebbe lavorando a un piano sul fronte dell'estrazione del gas.

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