Svolta lessicale

Sovranità alimentare, made in Italy e natalità: così Meloni cambia nomi ai ministeri

Gianluca De Rosa

Dal ministero delle Imprese a quello dell'Istruzione e del merito. In attesa del discorso programmatico alle Camere, l'agenda della nuova premier per adesso è un elenco di parole nuove per appellare i ministeri

Il ministero dello Sviluppo economico non esiste più. Da oggi sarà il ministero delle imprese e del Made in Italy. Quello della Transizione ecologica? Torna ministero dell’"Ambiente e della Sicurezza energetica". Quello delle politiche agricole? Diventa dell’ "Agricoltura e della sovranità alimentare". Appellativo sovranista? Chissà, anche quello francese, guidato dal ministro Marc Fesneau del governo di Emmanuel Macron, si chiama proprio così.

Quel che è certo è che la prima impronta del governo Giorgia Meloni è un’impronta linguistica. Poche parole che sono un po’ slogan, folklore, ma anche manifesto programmatico.

Come il ministero del Sud, che diventa anche "del Mare" per soddisfare Nello Musmeci, ex governatore siciliano che ha dovuto cedere il comando della Regione a Renato Schifani per mettere d’accordo il centrodestra sull'isola. Così i sostantivi sono usati per descrivere un chiaro obiettivo di governo. Due esempi: il ministero della Famiglia che diventa ministero della Famiglia, della Natalità e Pari opportunità. Quello dell'Istruzione a cui è stata aggiunta la dicitura "e del Merito"

Merito, Natalità, Made in Italy, sovranità alimentare e sicurezza energetica. Almeno a parole le intenzioni del suo nuovo governo Giorgia Meloni le ha annunciate. 

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