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Il caso

Da Conte stop alle armi all'Ucraina: "No al quarto invio". E su Draghi: "Lo sostengo più di tutti"

Redazione

Il capo del M5s parla per due ore davanti alla stampa estera. "La presidenza della commissione Esteri spetta a noi. Grillo? Decido io".

Il debutto di Giuseppe Conte davanti alla stampa estera nelle vesti di leader del M5s termina con l'applauso dei giornalisti accreditati per come gestì la pandemia. A invocarlo è una cronista russa dell'agenzia Tass. L'ex premier parla due ore. Dice che non bisogna guardare ai sondaggi perché risaliranno. Rivendica per i grillini la presidenza della commissione Esteri. Avverte soprattutto il governo Draghi a proposito dell'invio di armi all'Ucraina: "Siamo al terzo decreto, poi l'Italia dovrà essere in prima fila per promuovere la pace". Come dire: il M5s non ci starà a un quarto aiuto militare. Allo stesso tempo Conte, suscitando un certo brusio in sale, giura di essere il leader che nella maggioranza "lavora più di tutti per rafforzare il ruolo del primo ministro Draghi, altro che crisi di governo".
 

Conte non frequentava la sala di via dell'Umiltà 83 dai tempi di Palazzo Chigi. E allora qui per dire al mondo che il M5s lo guida lui, non Beppe Grillo. "Beppe è il garante dei valori, ma portare avanti la linea politica spetta al sottoscritto". Figurarsi quando lo pungolano sul ruolo di Luigi Di Maio: "Ci sentiamo tutti i giorni, sono i giornali maliziosi a scrivere altro, cose fantasiose".  Il capo grillino invoca il negoziato a tutti i costi, attacca la Russia di Putin, si dice pronto a sposare un embargo purché ci sia "una strategia unitaria dell'Europa con un altro Recovery sull'energia".  Allo stesso tempo spiega che cercare a tutti costi una sconfitta della Russia potrebbe risultare molto pericoloso. 

 

Dopo 24 ore l'ex premier è pronto anche a benedire l'ingresso della Finlandia nella Nato: "È comprensibile e processeremo questa richiesta in maniera positiva, per quanto mi riguarda".  Se ne va dopo una chiacchierata di due ore con i corrispondenti della stampa estera in Italia. Con un'affermazione che suona un po' bizzarra: "Dal 2018 non mi sembra che il M5s abbia mai cambiato posizione". 

 

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