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Conte è stato iscritto al M5s con una deroga ad personam: ecco le carte

Simone Canettieri

Dietro la battuta lanciata del Garante a Giuseppe Conte ("Almeno iscriviti al Movimento"), c'è un fatto: Crimi non poteva dare l’ok all’ex premier

“Però iscriviti al Movimento, caz.., almeno tu”. Attenzione: la battuta feroce di Beppe Grillo a Giuseppe Conte documentata in esclusiva da un video del Foglio.it – non è una gag. Giovedì notte, prima di uscire dal ristorante la Pariolina, il Garante del M5s a modo suo ha toccato un problema giuridico reale finora sempre sottaciuto. Un inciampo che gli avvocati dell’ex comico conoscono bene. E che soprattutto fa parte, nero su bianco, del reclamo presentato al tribunale di Napoli dall’avvocato Lorenzo Borrè a nome di un gruppo di attivisti grillini. La fattispecie non è stata affrontata solo perché l’ordinanza che ha fatto decadere il presidente del M5s si è fermata al possibile quorum sbagliato nella votazione del nuovo statuto, assorbendo dunque tutte le altre contestazioni. Che saranno prima o poi affrontate. E così Conte si conferma il prototipo della “quasità”: perenne quasi leader di un partito di cui è quasi iscritto.

    
La faccenda è questa: Conte si iscrive al M5s il 17 luglio 2021, mandando una mail al Comitato di garanzia presieduto da Vito Crimi. Tre giorni dopo viene messo a verbale il via libera: per il Comitato di garanzia l’ex premier è un grillino a tutti gli effetti e potrà candidarsi per diventarne il capo. Però attenzione, qui entra in campo, il reclamo dell’avv. Borrè. In quel periodo il M5s sta transitando dalla piattaforma Rousseau di Davide Casaleggio: non è più possible iscriversi attraverso il sito vecchio e non è ancora possibile farlo attraverso il nuovo. Lo dice un avviso  sul nuovo sito del M5s: “Momentaneamente le nuove iscrizioni sono sospese”. Dunque Conte “non era iscritto al M5s né al momento della designazione, né in quello dell’indizione della votazione”, scrive Borrè nel ricorso.

 

Ma Crimi si difende citando il vecchio statuto. Scrive nella memoria difensiva depositata a Napoli che “le modalità operative per l’iscrizione sono approvate dal Comitato di garanzia”. Modalità operative: cioè definisce il come. Che è ben diverso da dire che il Comitato può accettare iscritti in deroga alle modalità approvate.

  

Altro punto contestato: l’ex reggente  rimanda a un avviso di Rousseau per giustificare la facoltà del Comitato garanzia di poter  acettare l’iscrizione di  Conte. Ma l’avviso recitava: “Per qualunque informazione, comunicazione o richiesta è necessario contattare il M5s attraverso il Comitato di garanzia”. E ciò vuol dire che Rousseau per le informazioni invitava a rivolgersi  al Comitato, non che quest’ultimo avesse la facoltà statutaria di approvare l’iscrizione di Conte. Che ora è quasi leader di un partito di cui è quasi iscritto. Quanto basta per fargli venire la voglia – quasi quasi – di fondarne un altro.
 

  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.