L'intervista

Caos M5s, l'avvocato di Conte: "Andiamo avanti, i giudici ci daranno ragione"

Gianluca De Rosa

Parla al Foglio Francesco Astone il legale dell'ex premier nella causa che ha paralizzato il Movimento: "Perché il tribunale è intervenuto sulla stabilità dell'associazione organizzativa?"

“Noi andremo avanti, torneremo a Napoli e vedrete che ne merito i giudici ci daranno ragione”. Francesco Astone è una figura inedita: è l’avvocato dell’avvocato del popolo. Il legale scelto da Giuseppe Conte per gestire i contenziosi del Movimento 5 stelle. È lui l’uomo che ieri a ora di pranzo, quando è giunta la notizia dell’ordinanza del tribunale di Napoli che ha di fatto sospeso Conte dal ruolo di presidente del M5s, lasciando il partito senza guida e rappresentanza legale, si è precipitato a casa dell’ex presidente del Consiglio per fare il punto sulla situazione e ponderare i prossimi passaggi.

 Astone è stato a casa di Conte per concordare i prossimi passaggi. Per qualche ora sono tornati a ragionare insieme di diritto. I due, d’altronde si conoscono da una vita. “Siamo entrambi professori di diritto privato, ci confrontiamo da diversi anni, ho grandissima stima di Giuseppe”, dice Astone al Foglio.

Il legale dei 5 stelle oltre a praticare a Roma, infatti, è docente di diritto privato a Foggia. Materia e terre contiane, un connubio perfetto. E se l’ex premier è il pupillo di Guido Alpa, dal ’96 al 2018 professore ordinario di diritto privato e poi civile all’Università la Sapienza, Astone si è invece laureato e ha iniziato la pratica con Michele Giorgianni, luminare del diritto civile, che per mezzo novecento ha preceduto Alpa sulle stesse prestigiosissime cattedre. Proprio nel testo di Alpa “Diritto civile, scuole, luoghi e giuristi”, Astone ha curato il capitolo dedicato al contributo offerto alla dottrina da Giorgianni. Astone, poi, fa parte del comitato scientifico di “Giustizia civile”, la rivista giuridica diretta proprio dall’ex presidente del consiglio Conte.Vite incrociate, dunque, dalla passione per contratti e obbligazioni. E adesso anche dai pasticci giuridici del Movimento 5 stelle. Come superarli è stata la domanda che si sono fatti ieri insieme nell’appartamento dell’ex premier di via Fontanella Borghese.

La strategia difensiva è stata decisa, le argomentazioni sono pronte per essere presentate alla prima udienza di merito che si svolgerà il 1 marzo a Napoli. Cosa succede avvocato?

“Far votare le delibere associative solo agli iscritti da oltre sei mesi – spiega Astone – non è la prassi del Movimento 5 stelle, ma quella di qualsiasi associazione. Si fa per evitare che la settimana prima delle votazioni per le nomine di vertice si formino cordate ostili. E allora si dice: gli iscritti da meno di sei mesi possono partecipare all’assemblea, ma non hanno diritto di voto. Inoltre, l’esito delle elezioni non sarebbe cambiato: gli iscritti da meno di sei mesi erano tutti contrari a Conte? No, era esattamente l’opposto, si trattava per lo più persone che si erano iscritte per sostenere Conte che in quel momento era leader di grandissimo gradimento”.

Ma non ci sarà solo questo.

“Tutte le delibere precedenti – prosegue l’avvocato – erano state adottate con lo stesso metodo e nessuno le ha mai impugnate, neanche i tre ricorrenti che hanno attaccato questa delibera. Per di più questi tre erano stati ammessi al voto, non avevano alcun interesse a sollevare la questione”.

L’avvocato dell’avvocato non lo dice esplicitamente, ma lascia intendere che nella decisione dei giudici napoletani ci sia qualcosa di molto pretestuoso. Cioè?

 “Addirittura – dice – il tribunale per giustificare l’ordinanza parla di ragioni che attengono ‘alla stabilità del Movimento’. Ma io mi chiedo: il giudice secondo voi è intervenuto per la stabilità dell’organizzazione associativa?”.  

Non avrebbe fatto meglio Conte a continuare ad insegnare e andare in tribunale, invece che infilarsi nel ginepraio a 5 stelle?

“Siamo avvocati – dice Astone – liti e problemi complessi sono il nostro mestiere, non a caso il collegamento tra avvocatura e accademia italiana e la politica è stato sempre molto forte, ed è un bene per il paese”.

 

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