L'europarlamentare M5s Dino Giarrusso (foto Ansa)

l'intervista

Giarrusso: “La lite tra Conte e Di Maio? Il suicidio del M5s. Torni Grillo"

Luca Roberto

Parla l'europarlamentare grillino. "Molti parlamentari sono scontenti dell'ex premier. Il nostro collocamento? Nel centrosinistra, ma senza annacquarci. Altrimenti perdiamo la nostra ragione di esistere"

Le tensioni tra Conte e Di Maio stanno creando un conflitto pericoloso. Abbiamo già perso molti consensi, una scissione sarebbe un disastro, si rischia di uccidere il M5s”. L’europarlamentare grillino Dino Giarrusso guarda a quel che si è innescato nel Movimento Cinque stelle dopo la rielezione di Mattarella e non scorge nulla di buono per le settimane a venire. “C’era già da prima una qualche insofferenza interna rispetto ad alcune scelte di Conte, non legata solo ai cosiddetti dimaiani”, spiega. “L’elezione del presidente e il caso Belloni avevano lasciato un certo malcontento anche nella nostra base. Questo caos può aggravare il quadro”. Eppure quelle che si confrontano sono due idee diverse di Movimento. Perché alla fine gran parte dei patemi deriva dall’incapacità di sciogliere definitivamente un dilemma: ma il M5s è una forza di centrosinistra oppure no? L’alleanza momentanea di Conte con Salvini sul nome del capo dei Servizi ha complicato ulteriormente questa collocazione. “Il Movimento ha preso una strada di forza progressista, ma oggi quello che deve fare è occupare il centro. Perché nessun partito ha una capacità di attrazione rispetto all’elettorato di quell’area”, dice l’ex inviato delle Iene. “Dobbiamo quindi restare nel campo del centrosinistra ma senza posizioni ideologiche. Però il M5s nel futuro può esistere solo se si trova a fare i conti con l’oste: e in questo caso parliamo di consenso. L’Italia del 2022 non è più quella del 2018: non c’è più mezzo paese che ti vota semplicemente perché sei contro. Per cui qual è la linea politica, quale la struttura organizzativa? Come contiamo di andare a prendere voti alle elezioni? Io in Sicilia mi sono già messo a disposizione”.

Il ministro degli Esteri a queste domande sembra voler rispondere ostentando un profilo il più moderato possibile. Rinsaldando l’alleanza con Pd e Leu. E forse proprio su questo non si trova per niente con Conte, che ha tentato la spallata non più tardi di tre giorni fa. “E infatti quello che sta facendo Di Maio comporta dei vantaggi, ma ad un tempo possibili rischi. Normalizzarsi, essere riconosciuti come una forza credibile e non come semplici invasati è stato un successo. L’altra faccia della medaglia è il pericolo di appiattirsi sulla posizione degli altri partiti. Ecco, se facciamo così, se siamo esattamente come tutti gli altri, non avremmo più alcuna ragione di esistere”, sottolinea Giarrusso sospirando. “Per cui va bene strutturarsi come un partito tradizionale, ci mancherebbe. Ma senza perdere contatto con la propria base”.

A ogni modo, quel che sta succedendo in queste ore, gli insulti e le accuse e i troll che intasano Twitter per offendere Di Maio, fanno dire al deputato europeo che “la solidarietà rispetto alle offese online è giustissima. Ma dinamiche nocive nel Movimento esistono da anni, e in passato hanno fatto comodo anche a qualcuno che oggi si indigna. La vicinanza di Brunetta e della Boschi invece non hanno un gran peso politico”. Cosa dovrebbe fare Conte per evitare che i Cinque stelle implodano definitivamente, chiediamo. “Decidere chi valorizzare tra le personalità che hanno consenso”, risponde il giornalista televisivo. Il dubbio è che stia parlando di Dibba, l’eterno barricadero che rinvia sempre il tempo della rivoluzione, o forse allude a sé stesso. “Ce ne sono molti altri che hanno pari consenso, ma che invece sono sempre stati fedeli al Movimento. Perché è chiaro che ogni scelta di Conte nel merito avrebbe delle conseguenze”. Invece il ruolo di Grillo, dopo lo scivolone su Belloni, parrebbe sempre più marginale. “Mi auguro si ritagli uno spazio più centrale. La verità è che il Movimento è un’utopia splendida che si è scontrata con la natura umana. E Beppe sarebbe perfetto per guidare questa transizione senza danni”. Facciamo notare la previsione del Movimento biodegradabile che a un certo punto si sarebbe estinto. Forse siamo vicini? “Se si estinguerà dopo aver assolto la sua funzione va bene. Ma se muore sotto i colpi di una lite interna allora sarà una morte prematura. E non credo sia quello che aveva  in mente Beppe né  Gianroberto Casaleggio”.