Matteo Renzi (foto Ansa)

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Quirinale, Renzi: "Non si può giocare con Draghi. Salvini? Che la saggezza lo assista"

Redazione

Il leader di Iv alla Stampa: "Se si porta il premier come candidato, lo si elegge. Il leader della Lega? Ha il boccino in mano. Se replica la frittata di Bersani fa male al centrodestra e al paese"

L'aveva in qualche modo anticipato ieri al Foglio Matteo Renzi, intercettato per le vie del centro di Roma. La partita del Quirinale potrebbe chiudersi entro giovedì 27 gennaio. E questa previsione il leader di Iv oggi la sostanzia con un'intervista alla Stampa in cui lascia intuire quali siano, in parte, gli scenari più probabili da qui ai prossimi giorni. Tutto parte da Mario Draghi. Perché secondo l'ex premier "se si porta Draghi come candidato allo scrutinio segreto, lo si elegge, anche perché esporlo a una bocciatura dell’Aula significherebbe perderlo sia per il Colle che per il governo. E l’Italia una cosa non se la può permettere: rimettere Mario Draghi in panchina". 

Di fatto, leggendo le parole del capo di Iv si capisce quanto la necessità di trovare un accordo che completi il pacchetto Palazzo Chigi-Quirinale sia fondamentale da qui alle prossime ore. E sull'ipotesi che al governo, in qualità di primo ministro, ci vadano Marta Cartabia e Vittorio Colao, Renzi si tiene le mani libere, soppesa il giudizio: "Io non credo che ci siano solo quei due candidati, pur pensando tutto il bene possibile di Vittorio e di Marta, due ottime persone e due rilevanti personalità. Penso però che se c’è uno schema di gioco pronto per il dopo, allora l’operazione Draghi è fattibile. Nessuno accetta di perdere un premier così stimato senza avere certezze sul futuro". Si capisce che siano in parte i ragionamenti che attraversano tutto l'arco costituzionale: nelle ultime ore pure alcuni grillini, sotto traccia (tra loro Sergio Battelli e Stefano Buffagni) hanno fatto capire di preferire questa ipotesi.

Capitolo Berlusconi e centrodestra. Qui il giudizio è tranchant. "Un po’ mi dispiace che anche stavolta Berlusconi abbia scelto di non dialogare (anche) con me sulla vicenda Quirinale. La caccia al singolo parlamentare è stata ridicola e indegna di una storia di oggettivo rilievo quale quella del Cavaliere", dice Renzi, che nel 2015, proprio quando propose l'elezione di Sergio Mattarella, ruppe il cosiddetto Patto del Nazareno concordato con il Cav. Allargando lo sguardo alla coalizione, molte delle aspettative vengono rivolte al ruolo che nella partita potrebbe giocare Matteo Salvini, che secondo Renzi ha in mano "il boccino. Mi auguro che lo giochi bene. E me lo auguro per il Paese, prima che per lui. Se replica la frittata di Bersani si fa male lui, si fa male il centrodestra. E fin qui potremmo resistere. Ma soprattutto si fa male il Paese. Che la saggezza lo assista".

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