Prove di campo largo

Taranto rossogialla. Così Conte costruisce l'alleanza Pd-M5s nella sua Puglia

Annarita Digiorigio

L'artefice dell'operazione è il numero due dell'avvocato del popolo, Mario Turco. Ma l'intesa riguarda anche le prossime amministrative Mentre Emiliano trama, a destra e sinistra. E per ora se la ride

Chi lo avrebbe mai detto che proprio a Taranto, collegio elettorale in cui nel 2018 i 5 stelle sfiorarono il 50 per cento lasciando il Pd che governava comune e regione al 17, oggi si sarebbero alleati. Non è cosi scontato all’interno di quel campo largo nazionale, considerando che alle ultime amministrative sono andati separati quasi ovunque. Tanto più a Taranto dove per anni hanno portato avanti linee politiche opposte. Il regista dell’operazione è Mario Turco, il vice Conte ex sottosegretario a Palazzo Chigi. Tarantino, entrato nelle liste dei 5 stelle grazie all’invio del curriculum, senza un giorno di militanza grillina ma ottimi uffici. Da allora riunì 120 tavoli in città (“una falegnameria”, ebbe a dire un sindacalista), tutti sbriciolati. Come i famosi 50 milioni che fece firmare a Conte per un fantasioso acquario green senza pesci, per fortuna definanziato dal ministro Carfagna; la promessa di università autonoma, divenuta una fondazione; da ultimo 200 milioni per i giochi del Mediterrano 2026 (Taranto unica città candidata), emendamento da lui presentato in legge di bilancio e bocciato in commissione. Mentre ha stralciato l’unico progetto serio già finanziato e progettato col Cis di Renzi che prevedeva la delocalizzazione delle palazzine del quartiere Tamburi a ridosso delle ciminiere.

 

Aldilà delle idee strampalate, l’unica prospettiva che riesce a offrire Turco è quella della cassa integrazione: ha proposto e ottenuto la deroga per i 500 portuali (nata nel 2017 per un solo anno e finalizzata al reimpiego, ma puntualmente rinnovata), e un’integrazione salariale per i cassintegrati di Ilva. Il campo largo tarantino si è formato per le elezioni provinciali, in una lista comune Pd e 5 stelle, di cui fanno parte anche i candidati della lista personale di Emiliano, i dalemiani, e persino i renziani di Italia Viva. "Il mio compito- ha dichiarato Turco - è elevare professionalità e competenze dei livelli territoriali” come già aveva detto rispetto ai grillini della prima ora scatenando una rivolta nella chat dei parlamentari.

 

Alla presentazione Turco ha annunciato che i 5 stelle lavoreranno in Parlamento “per recuperare la funzione delle Province”. Ennesima inversione a “U” rispetto a quando neppure si candidavano essendo contrari alle province. Del resto questa, come annunciato dal senatore, è solo una prova rispetto all’alleanza cui già sta lavorando per le amministrative dell’anno prossimo, a sostegno del Sindaco decaduto del Pd.

 

A Taranto infatti, come a Roma con Ignazio Marino, la maggioranza del consiglio comunale ha rassegnato le dimissioni al notaio facendo cadere in anticipo l’amministrazione. Perdendo anche la possibilità prevista nel decreto Recovery, a differenza di quanto accaduto a. Napoli per Bagnoli, di fare del sindaco il commissario per le bonifiche. Ruolo fondamentale che Taranto aspetta da quando Turco cacciò la bravissima Corbelli, una scienziata ambientale, per darlo al prefetto che da allora ha appeso le bonifiche al palo.

 

Lo scioglimento dell’amministrazione è avvenuto dopo un incontro a Bari, al tavolo con Emiliano, tra il sindaco del Pd Rinaldo Melucci e il presidente della provincia uscente Gugliotti (Lega). I due si erano già scontrati proprio per la provincia, quando Emiliano sostenne e fece vincere il candidato di destra. Nonostante la linea politica apertamente populista ed emilianista di entrambi (solo qualche mese fa fecero una sceneggiata insieme listati a lutto contro Ilva) Gugliotti ha proposto a Melucci di sfidarsi alle primarie per le amministrative, ma il Pd ha rifiutato. E cosi i consiglieri di maggioranza lo hanno fatto cadere. È finita che oggi il presidente della provincia voluto da Emiliano, e sostenuto in città da consiglieri regionali della maggioranza emilianista, è il candidato sindaco della Lega e del centrodestra. Contro Turco e il Pd. L’unico che vince sempre è Emiliano.

Di più su questi argomenti: