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Passeggiate romane

Se non Draghi, chi? L'asse Pd-M5s per Casini o Franceschini al Colle

Il fronte dem contro l'elezione del premier. Parte il controscouting per trovare un nome alternativo

L’imminente elezione del successore di Sergio Mattarella agita i sonni dei leader di partito. E anche nell’apparentemente unito Pd cominciano a mostrarsi le prime crepe. Se infatti Enrico Letta nei giorni scorsi era stato l’unico big politico a mostrare la propria disponibilità all’ipotesi di Mario Draghi al Quirinale, c’è da dire che tra i dem si sta invece allargando a dismisura il fronte che non vuole il premier al Colle. Un fronte che farà sentire la sua nell’assemblea dei gruppi parlamentari  convocata dal segretario, insieme alla Direzione, per il 13 gennaio. 

Ma che cosa dimostra che il fronte anti-Draghi al Colle si sta ampliando? Lo prova il lungo intervento di Goffredo Bettini pubblicato ieri dal Foglio. L’esponente dem infatti lascia chiaramente intendere che per la presidenza della Repubblica vede assai meglio un politico anziché un tecnico qual è Draghi. E il fatto che a esprimere questa posizione sia Bettini, cioè l’esponente del Partito democratico più legato a Giuseppe Conte, deve suonare per il Nazareno come un campanello d’allarme. Significa infatti che per quanti sforzi possa fare Letta per convincere Conte a posizionarsi su Draghi non è affatto intenzione dell’ex premier acconciarsi a un’ipotesi del genere. Certo, è vero che il Movimento 5 stelle è diviso, che Luigi Di Maio potrebbe invece convogliare i “suoi” sul presidente del Consiglio, ma le incognite sono troppe. Dunque, Goffredo Bettini e tutta quella parte del mondo dem che ancora risponde a lui, Base riformista, la corrente di Lorenzo Guerini e Luca Lotti, i franceschiniani, un pezzo della sinistra interna (quella che fa capo al ministro del Lavoro Andrea Orlando, per intendersi) preferiscono che Mario Draghi resti lì dov’è e tifano perché al Quirinale salga qualcun altro

Ma a chi pensano tutti questi esponenti del Pd, divisi in alcuni casi dalla strategia politica ma uniti più che mai dall’intenzione di sbarrare la strada del Quirinale al premier? Nell’identikit tracciato da Bettini si possono intravedere due possibili candidati. Il primo è Dario Franceschini, che è rimasto in ottimi rapporti con Giuseppe Conte e i cui uomini continuano a “coltivarsi” i grillini. Il ministro della Cultura invece ha delle difficoltà con Draghi e i momenti di tensione tra i due, anche in Consiglio dei ministri, sono stati molteplici. Franceschini sarebbe insomma un candidato del Pd a cui il Movimento 5 stelle potrebbe dare il suo appoggio e che potrebbe pescare anche al centro.
Se la destra però non accettasse l’ipotesi di un candidato targato Partito democratico, allora c’è un altro possibile nome che si intravede  dietro le righe del lungo intervento di Bettini. Ed è quello di Pier Ferdinando Casini. Un candidato che può piacere alla destra (con cui fino a qualche anno fa era in coalizione), che potrebbe convincere i centristi, a partire da Matteo Renzi che non ha mai nascosto il suo appoggio a una simile candidatura, e che incontrerebbe anche il favore di Giuseppe Conte.