Di cosa parlare stasera a cena

Nella partita del Quirinale si ritorna sempre a Draghi

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Ultimamente lo abbiamo scritto qui, lo ha scritto il Foglio, lo dice anche Goffredo Bettini interpretato correttamente dal Foglio. Il punto, nella elezione del prossimo presidente della Repubblica, è nel trovare candidati con caratteristiche non solo notarili e non solo politiche. Certamente funziona il nome di Mario Draghi e, chi, in nome della riscossa dei partiti, intenda avanzare altri nomi deve essere in grado di condurre una simile operazione e, soprattutto, di individuare un nome. Qui, quest’ultima, sembra una possibilità remota e allora, dimostrandolo per mancanza di alternative, si arriva nuovamente al nome di Draghi. Che si segua la via dritta del Foglio, quella da modesti osservatori di questa newsletter o quella più politicistica di Bettini sempre lì, a Draghi, si va a finire

 

 

Le tre "cose" principali

Fatto #1

Si corre, o meglio si tenta di correre, verso le terze dosi e anche verso le prime dosi, perché i tanti che ancora non hanno proprio neanche visto un hub vaccinale da lontano, stanno diventando un problema sanitario gigantesco, per lo spazio di replica che offrono, loro malgrado, alla variante Omicron. Nel Lazio si tenta la vaccinazione senza soste, giorno e notte. Lo hanno fatto in Germania, stanno per rafforzare le limitazioni alla vita pubblica anche in Francia, e anche qui da noi cominciano le richieste di riduzione delle attività consentite ai non vaccinati. L’argomento ha una sua solidità, anche se rafforzerà lo scontro, già a livelli insopportabili, tra sostenitori e nemici della profilassi vaccinale. E, ovviamente, politicizzando questo tipo di argomenti il nervosismo diventerà ancora maggiore. Mentre i pro-vax stanno vincendo (parola sbagliata) non grazie alle loro tesi scientificamente fondate ma perché torna a crescere la paura e come nel motto amoroso per cui chiodo scaccia chiodo succede che irrazionalità scaccia irrazionalità, e ora la paura, per quanto sia esorcizzata dai cori stonati di quelli fuori dal coro, quella della gente come noi non molla mai, si sta intrufolando negli spazi un po’ meno affollati della loro riflessione. Là dove non ci sono grandi difese psicologiche arriva la paura, quella profonda, irrazionale, e vale molto più di cento spiegazioni sensate date in tv. L’effetto si comincia a percepire, con l’ondata in crescita sarà qualcosa di travolgente. E lo stesso vale per la durata delle quarantene. C’è molta pressione perché vengano accorciate quelle chieste a chi è vaccinato con tre dosi ed è venuto in contatto con persone positive. Il governo sente le pressioni, ma prende qualche giorno ancora per decidere. Dopo sarà la normale frenata di gennaio nelle relazioni sociali a dare comunque una mano. E' il bravo Roberto Battiston ancora a prefigurare ciò che ci attende. E, per il futuro, cosa si dice quando si dice che bisogna imparare la lezione della pandemia.

 

Fatto #2

La legge di bilancio, un po’ di letture se avete voglia di parlarne proprio a fondo. Stefano Ceccanti fa un gran lavoro anche a favore della conoscibilità degli atti e della trasparenza delle decisioni, ma ci ricorda che i modi con cui si decide delle leggi in Parlamento comportano ormai un superamento di fatto del bicameralismo, senza che, però, ciò avvenga con una adeguata revisione costituzionale. Insomma, come è noto, nel solito modo surrettizio e non equilibrato.

 

Fatto #3

E' un mercato turistico stravolto, non ci sono gli stranieri e gli italiani vanno poco all’estero. La parte principale della grande industria turistica è bloccata. Sopravvive una specie di piccolo mercato degli spostamenti nazionali con una bolla funzionante tra montagna e appassionati di sci, ambiente in cui, lontani dalla città, si sta anche più sicuri (a condizione di essere prudenti nei pochi luoghi pubblici al chiuso in cui si passa del tempo). L’anno scorso, invece, sulle montagne la chiusura fu totale, quindi questi giorni sono esattamente necessari alla sopravvivenza di un pezzo della nostra offerta turistica.

 

 

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