Silvio Berlusconi e Mario Draghi nel 2008 (Ansa)

Qurinalia

Draghi subito oppure Berlusconi, ma occhio ai filosofi. Bisbigli per il Colle

Antonello Capurso

 Richetti: “Anche Casini è in campo”. Santanché: “Votiamo il Cav.” Bindi: "Si finirà per convergere sull'ex presidente Bce, l’unica figura unitaria". E pure la Rossi: Rossi: “Il premier al 2° voto”

Casinologia

Il senatore Matteo Richetti (Azione) trova che Pier Ferdinando Casini sia ancora una strada percorribile per il Quirinale, e al riguardo sottolinea: “Non credo che Casini sia vissuto come un nome di Renzi, cioè Casini è Casini. E il centrodestra potrebbe dire: meglio un grande democristiano moderato e garantista di Prodi, dico Prodi per dire un nome sgradito a quella parte. Tutto sommato Casini si è anche fatto venti anni nel campo politico del centrodestra; poi ha un buon rapporto con Enrico Letta; in più si è sempre occupato di esteri e ha dato una mano a Di Maio su tante cose. Tra i nomi che girano però vedrei anche Gentiloni, un altro che può raccogliere un consenso trasversale, perché Salvini, dopo le prime tre letture e dopo che avrà finito di giocare con Berlusconi, entrerà nella logica della riduzione del danno, realizzerà compiutamente che il centrodestra da solo il nome non se lo sceglie, e cercherà di condizionare il voto intorno a un nome il meno ostile possibile”.

 

A parte me. Più Draghi che Casini

Più Draghi che Casini, vede invece Rosy Bindi (Pd) che pure si dice “molto gratificata” da tutti i consensi ricevuti: “Dicono che Casini sia uno dei papabili, e lui c’ha sempre tenuto. Notato che è scomparso? È un classico, quando uno scompare vuol dire che non vuole urtare nessuno, hai visto mai che dovesse prendere una posizione sbagliata. Però Casini, che è sicuramente il candidato di Renzi, non prende tutti i 5 stelle, e lo stesso vale anche per Franceschini, Cartabia e Gentiloni. Quindi dico che alla fine per evitare un massacro generale, si finirà per convergere su Draghi, l’unica figura unitaria. Peccato, perché Draghi sarebbe il perfetto dopo Merkel in Europa, ed è lì che si prendono le decisioni necessarie all’Italia. C’è il rischio di elezioni anticipate? Ma il rischio c’è pure se il Parlamento si spacca. Quindi alla fine andrà così e io stessa, a parte me, voterei per Draghi… ma io non andrò e un po’ dico pure: grazie a Dio. Adesso, sto davanti al caminetto, mi bevo il caffè, mi faccio un riposino e poi stasera ho due collegamenti via web, su sanità e antimafia”. 

 

Buona la seconda, forse la quarta

La senatrice Maria Rosaria Rossi (Coraggio Italia) confida:  “Arrivati alla quarta votazione se si candida Berlusconi io lo voto, ma non ci si arriverà perché già alla seconda votazione ci sarà una convergenza e voteremo tutti Draghi”. Se invece Draghi non partecipasse alla corsa, la senatrice ritiene che Berlusconi potrebbe farcela alla quarta votazione: “Il centrosinistra è sparpagliato, ha mille candidati e nessuno vuole votare il candidato dell’altro, mentre il centrodestra ha un candidato solo. Ecco il vantaggio di Berlusconi: se A vuole votare B, B vuole votare C, C vuole votare D, e alla fine nessuno è d’accordo con nessuno, tutti potrebbero finire per votare Z che nella fattispecie sarebbe B, cioè Berlusconi”.

 

Piano B senza piano A

La presidente di Fratelli d’Italia onorevole Giorgia Meloni, pur auspicando l’avvento di Silvio Berlusconi al Quirinale, invita tuttavia il centrodestra a dotarsi prudentemente di “un piano B”. L’onorevole Sestino Giacomoni (Forza Italia) tuttavia chiarisce: “L’unico piano B per noi è quello della B come Berlusconi”.

 

Banzai!

L’onorevole Daniela Santanché (Fratelli d’Italia) dichiara: “Se Berlusconi ce la facesse sarebbe un successo enorme per il centrodestra. Franchi tiratori nella Lega? Sarebbero degli imbecilli! Kamikaze in missione suicida! Secondo me non ci saranno”.
 

Avanzano i filosofi

L’onorevole Simona Suriano (Gruppo Misto, ex M5s) ritiene che ci sia “molta confusione” e che sia “un momento concitato dal quale mi aspetto di tutto”. Inoltre dichiara: “Con qualche collega del Misto stiamo ragionando, siamo una decina. Domani (ndr, oggi) ci vediamo per buttare giù idee, per fare brainstorming. Io mi auguro che si riesca convergere su una personalità importante, magari anche una donna. A me Rosy Bindi sinceramente non dispiace, può essere un bel nome, però se necessario sarei anche disposta a turarmi il naso e ad esaminare altre soluzioni. Comunque la cosa migliore è che trovassimo qualcuno nel mondo della scienza, della cultura, magari della filosofia.”

(continua - 5)

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