Conte si rimangia il diktat sulla Rai. Grillo: “È uno specialista dei 'penultimatum'”

Da Viale Mazzini "ci sono stati chiarimenti", dice il leader 5 stelle. Così la scelta di non andare più in tv diventa "reversibile". E alla stoccata del fondatore ribatte: "Sulla comunicazione Beppe ha una visione non molto ortodossa"

Lorenzo Sassi

"Ci sono stati i chiarimenti", dice Giuseppe Conte in conferenza stampa alla Camera. Il leader dei 5 stelle si riferisce alle nomine dei direttori dei tg –  tra i nomi scelti per le testate dall’amministratore delegato Carlo Fuortes, infatti, non ce n’è nemmeno uno in “quota” grillina – e alla sua scelta di non fare più partecipare i suoi alle trasmissioni televisive dell'azienda di viale Mazzini. "Ora attendiamo lo svolgimento degli iter istituzionali, con le interrogazioni parlamentari, e a quel punto torneremo collegialmente nel merito".

     

"La nostra decisione non è irreversibile. Non siamo contro il servizio pubblico, dobbiamo contestualizzare le decisioni", ha ribadito l'ex premier in conferenza stampa. Già nel primo pomeriggio, intercettato dai cronisti al Senato, Conte aveva detto che la decisione di non partecipare alle trasmissioni della Rai non era definitiva. Dopo aver annunciato il 17 novembre che il Movimento non sarebbe più comparso sui canali della tv pubblica, oggi ha definito la sua decisione "non irreversibile". E aveva aggiunto: "Occorre chiarire che sia il merito sia il metodo". Decisioni che, a quanto dice, sono arrivate.

   

Nel corso della conferenza dopo il convegno M5s sulle comunità energetiche, è intervenuto anche Beppe Grillo. Con un videomessaggio piuttosto ironico nei confronti del presidente del M5s. "Mi fa piacere che siamo qui di nuovo con la stampa. Conte, che è un gentleman, non riesce a dare degli ultimatum. È uno dei più grandi specialisti dei penultimatum che abbia mai visto. Va bene così Non sono più l'Elevato, sono il gran custode dei grandi valori". "È una battuta, noi ci siamo confrontati", ribatte Conte. "Mi sembra che Grillo sul piano della comunicazione abbia una visione non molto ortodossa, già in passato ha dimostrato di non essere molto legato alle apparizioni televisive".

  

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