l'affondo

Conte: "Fuortes ci ha esautorati. Il M5s non andrà più in Rai"

Il capo del Movimento contro la nuova governance della rete pubblica: "L'ad ha scelto la vecchia logica della lottizzazione, uccidendo qualsiasi parvenza di pluralismo"

Redazione

Il M5s non manda giù le nomine ai vertici dei telegiornali Rai. E annuncia che non andrà più nelle reti del servizio pubblico. Lo ha detto il presidente del Movimento in un punto stampa convocato di tutta fretta al Senato. "L'amministratore delegato della Rai Carlo Fuortes poteva scegliere come affrontare le nomine. Ha scelto di sottrarsi a qualsiasi confronto nelle sedi istituzionali: ha rinviato l'incontro richiesto nei giorni scorsi dai consiglieri di amministrazione Rai e ha rinviato la convocazione già programmata davanti alla Commissione di Vigilanza Rai", ha detto Conte. Che ha aggiunto delle considerazioni sul merito della faccenda. "Fuortes poteva affidarsi a vari criteri: ha scelto di continuare ad applicare la vecchia logica che prevede di tenere conto delle istanze delle varie forze politiche. Nell'applicare questo criterio ha però scelto di escludere, fra tutte le forze dell'arco parlamentare, unicamente il Movimento 5 Stelle, partito di maggioranza relativa grazie a 11 milioni di elettori. Ci chiediamo che ruolo abbia giocato il governo in tutto questo", ha aggiunto l'ex premier nel breve intervento. 

 

   

"A noi piace parlare ai cittadini in modo chiaro: le logiche che da tempo guidano il servizio pubblico non ci piacciono, non ci sono mai piaciute. Si chiama lottizzazione politica. Anche noi ci siamo ritrovati prigionieri di questo sistema che abbiamo denunciato molte volte, ma non abbiamo numeri sufficienti per modificarlo come abbiamo già proposto: un nostro disegno di legge è stato incardinato in Commissione in Senato, per intervenire sulla governance della Rai e liberarla finalmente dall'influenza della politica. Fuortes non libera la Rai dalla politica, ma sceglie scientemente di esautorarne una parte: la più ampia, uccidendo qualsiasi parvenza di pluralismo. Siamo alla definitiva degenerazione del sistema", ha spiegato sempre Conte. Che ha anche annunciato come i suoi non andranno più sulle reti del servizio pubblico, come forma di protesta nei confronti delle decisioni assunte quest'oggi dal nuovo ad della Rai. Una vera e propria rottura su tutta la linea.

 

"La posizione grillina sulla Rai dimostra che non c'è bisogno di piani segreti per distruggere i Cinque stelle: basta lasciar fare a Giuseppe Conte. Fa tutto da solo", ironizza su Facebook il leader di Italia viva, Matteo Renzi. "Un anno fa mandava veline e immagini al Tg1, oggi annuncia che non andranno più in Tv. È stato bello, grazie di tutto. In momenti come questi, un pensiero ritorna alla mente: sì, ne valeva la pena", conclude.

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