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Come cambia il Rdc. Ecco le dieci proposte del comitato di valutazione

Redazione

Il titolare del Lavoro ha illustrato il rapporto del Comitato scientifico per la valutazione del Rdc insieme alla professoressa Chiara Saraceno. "Una base di partenza per altre integrazioni in Parlamento"

Come cambia il Rdc. La conferenza stampa del ministro Orlando

Cambiare il Reddito di cittadinanza per calarlo meglio nel mercato del lavoro italiano. E' l'obiettivo che si è prefisso il governo, che nel frattempo ha rifinanziato la misura nella nuova legge di Bilancio. Oggi il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha avuto un incontro a Palazzo Chigi con il premier Mario Draghi, il ministro dell'Agricoltura Stefano Patuanelli e i tecnici del Mef per blindare la manovra. Alla stampa il titolare del Lavoro ha presentato invece i risultati del rapporto stilato dal Comitato scientifico per la valutazione del Reddito di cittadinanza, presieduto dalla professoressa Chiara Saraceno. Prevede dieci proposte per migliorare la misura introdotta all'epoca del governo gialloverde. ''Il mandato della Commissione prevista dalla legge istitutiva del Reddito di cittadinanza è stato volutamente ampliato per consentire al dibattito politico un riferimento un po' più largo, che consentisse una valutazione sotto il profilo scientifico. Ed il rapporto è la base da cui il Parlamento può partire per riflessioni e ulteriori integrazioni'' ha detto a proposito Orlando. 

Le dieci proposte della Commissione per la valutazione del Rdc

Nel Rapporto stilato dalla Commissione presieduta da Chiara Saraceno si va dalla "non discriminazione dei cittadini stranieri", all'allargamento delle soglie per i nuclei familiari più ampi, fino agli incentivi per non penalizzare chi si mette alla ricerca di un lavoro. "Ci sono criticità legate alla necessità di regolare i servizi" collegati allo strumento del reddito di cittadinanza, come l'attività dei centri per l'impiego, ma ci siano anche "dei problemi legati al disegno della misura", ha detto Saraceno in conferenza stampa. Elenchiamo qui di seguito, brevemente, quali sono i punti toccati nel documento.

Non discriminare i cittadini stranieri

Per abbassare i requisiti d'ingresso, la proposta è che per fare richiesta di Reddito si sia residenti non più da almeno 10 anni ma da 5. "Introdurre un requisito di durata minima è ragionevole. Ma imporre un intero decennio di attesa come soglia minima significa lasciare senza aiuto famiglie e individui, inclusi minorenni, in condizioni di grave disagio, con il rischio che la loro situazione peggiori in modo irreversibile", recita il documento. "Abbassare il requisito di residenza per gli stranieri non sarebbe costosissimo, circa 300 milioni di euro in più all'anno per tenere dentro 68mila famiglie", ha spiegato Saraceno. 

Rendere il reddito più a misura delle famiglie

Altro grande tema la sproporzione che attualmente rende il reddito molto più conveniente per i nuclei monofamiliari rispetto a quelli più estesi. Secondo il documento lo strumento per funzionare meglio dovrebbe "ridurre la soglia di partenza per i nuclei di una persona da 6000 a 5400 euro". E poi "equiparare, nella scala di equivalenza, i minorenni agli adulti", attribuendo a tutti, dal secondo componente la famiglia in su, lo stesso coefficiente. 

Sostegno all'affitto

Attualmente la misura prevede un contributo di sostegno all'abitazione, che è uguale per tutte le famiglie. La proposta è di "differenziare il contributo per l’affitto in base alla dimensione del nucleo familiare, riducendolo per i nuclei di una sola persona e incrementandolo progressivamente al crescere del numero dei componenti".

Incentivo al lavoro

In questo momento chi, beneficiando del Rdc, trovasse un lavoro avrebbe un disincentivo a lavorare. Questo perché, per come è stata strutturata l'erogazione del sostegno, "in presenza di un incremento di reddito da lavoro, l'80 per cento concorre alla definizione dell'importo di prestazione". In pratica se guadagni 100 te ne vengono sotratti 80 e il guadagno netto è 20. Troppo sconveniente. Da qui la proposta di abbassare la soglia al 60 per cento. 

Differenziazione nella valutazione del patrimonio

Rispetto all'esclusione dal godimento del Rdc se si superano i 6mila euro di patrimonio mobiliare e famigliare, il Comitato di valutazione propone di differenziare rispetto alle tre diverse fonti (quindi tenendo conto anche del Rdc e del reddito familiare) per valutare il reale stato economico del nucleo. Lo strumento ne guadagnerebbe in flessibilità, dice il documento. 

Chi è indirizzato ai servizi sociali non dovrà sottoscrivere l'obbligo di immediata disponibilità

L'obbligo di sottoscrivere una dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro vale per tutti i percettori del Rdc. Ma questo, "per chi è indirizzato ai servizi sociali, si sovrappone a quello di sottoscrivere un patto di inclusione", dice ancora il documento. Da qui la proposta di "richiedere la dichiarazione di immediata disponibilità solo dopo l’indirizzamento ai CPI e ai servizi sociali e solo a coloro che sono indirizzati (o reindirizzati successivamente) ai primi". 

Le altre soluzioni individuate dal Comitato

Tra le dieci proposte a cui giunge il documento del Comitato ci sono anche la ridefinizione di "lavoro congruo" per cui si deve accettare una proposta di occupazione altrimenti decade il sostegno. Si prevede che i contratti non siano inferiori ai tre mesi (in caso eccezionali anche di un mese) e che la distanza massima dal luogo di residenza siano 250 chilometri. Per incentivare le assunzioni si chiede di "estendere l’attuale incentivo alle imprese che assumono i beneficiari del RdC anche nel caso di: i) assunzioni con contratto a tempo indeterminato con orario parziale, ii) assunzioni con contratto a tempo determinato, purché con orario pieno e di durata almeno annuale"

Le ultime due proposte riguardano invece il rafforzamento dei patti per l'inclusione e l'abolizione dell'obbligo di spendere l'intero contributo economico percepito entro una certa scadenza predefinita. 

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