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Letta finalmente cambia linea. "Non più Zan o morte. Ora confrontiamoci". Parla Scalfarotto

Lorenzo Sassi

Il ddl come piattaforma di una eventuale maggioranza "Ursula"? "Vedremo. Ma unirsi contro No vax, No euro e populisti sarebbe un bene per l'Italia". E sul testo di legge contro l'omotransfobia, ritorna valida la "vecchia" proposta del sottosegretario di Italia viva

“Buona notizia! Sono contento che finalmente, dopo mesi di linea dura, il segretario del Pd Enrico Letta apre a possibili modifiche al testo del disegno di legge Zan", ci dice il Sottosegretario al ministero dell'interno Ivan Scalfarotto, di Italia Viva. Ma non erano tutti fascisti e omofobi, quelli che suggerivano di trovare delle mediazioni sul ddl così da evitare lo spauracchio dell'affossamento in Aula? “Gli attacchi sono stati violenti e anche personali contro chi si è battuto solo per fare approvare una norma di cui abbiamo bisogno. Speriamo di esserci messi tutto questo alle spalle. Purtroppo, per approvare il ddl Zan come era uscito dalla Camera e come noi avevamo anche votato, mancavano in numeri. Ricordo che a luglio – solo per un voto – non fu approvata la richiesta di sospensiva che avrebbe sostanzialmente fatto tornare la legge al punto di partenza". L'unico rammarico, dice Scalfarotto, è che si è perso tempo per promulgare una legge urgente e preziosa per proteggere le persone dall'odio, dalla violenza, dalla discriminazione.

      

La “vecchia” proposta Scalfarotto può essere a questo punto un buon compromesso per tutti?
“Noi pensiamo che possa essere la soluzione. Il nostro obiettivo è che la legge copra tutte le persone interessate. Se l'ostacolo sono le espressioni 'orientamento sessuale' e 'identità di genere', forse conviene provare a trovare una soluzione. La nostra è spostarci dalle caratteristiche delle vittime ai moventi del reato, dire che la legge riguarda reati commessi per ragioni di omofobia e transfobia. In questo modo tutti sarebbero coperti e, forse, rinunciando a parole importanti ma di ostacolo all'approvazione, possiamo portare la legge a casa”.

   

Insomma, è un buon segnale del cambio di strategia di Letta? Smetterla di usare temi divisivi in modalità oppositiva destra contro sinistra indica una via nuova: quella di un Pd che inizia a guardare al centro?

“Il Pd che diceva 'O Zan o morte' non aiutava granché il paese. Sarebbe una eccellente notizia se il Partito democratico si aprisse alla discussione, se mettesse via con pragmatismo il populismo e non solleticasse gli istinti profondi ma invece puntasse a portare le leggi a casa. Credo sia anche una delle ragioni del buon esito elettorale delle comunali il fatto che il Pd abbia allentato il vincolo con le forze populiste e guardato alle forze europeiste e pragmatiche - che esistono nel paese e sono più in linea con la sua tradizione.

 

Il ddl Zan come piattaforma di una eventuale maggioranza "Ursula"?

“Questo lo vedremo. Se tutte le forze che rappresentano l'Italia che produce, con la testa sulle spalle, si mettessero insieme per sconfiggere No vax, No euro e populisti di varia estrazione sarebbe una buona notizia per il futuro del paese. In fondo sono forze molto in linea con l'attività e le politiche del governo Draghi”.

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