l'intervista
"Quello anti Covid non è un vero vaccino. Non faccio da cavia", dice Berlato (FdI)
L'europarlamentare di Fratelli d'Italia: "L'invito di Draghi a vaccinarsi? Rischia il procurato allarme. Il green pass è un'arma di ricatto. La gestione della pandemia? L'idrossiclorochina come cura ha funzionato ma le case farmaceutiche hanno preferito trattare i sani come malati"
I vaccini? Un’arma di distrazione di massa. E Draghi, per cui l’invito a non vaccinarsi equivale all’invito a morire, è “passibile di iniziative della magistratura per procurato allarme”. Far esondare la destra sovranista nell’anti vaccinismo è relativamente semplice: basta telefonare a Sergio Berlato, europarlamentare di Fratelli d’Italia, alla quarta legislatura a Bruxelles. “Ma io, premetto, non sono no vax, finora mi sono sempre vaccinato, resto legato al mio ruolo istituzionale”. Perché stavolta si rifiuta, denunciando addirittura una “dittatura sanitaria” verso cui è necessario ribellarsi? “In questo caso è in corso una sperimentazione, con gli uomini usati come cavie al posto dei topolini bianchi, come si fa di solito. Ce lo dicono agenzie come l’Aifa e l’Ema. Quelli che vengono inoculati non sono vaccini ma sostanze geniche sperimentali, verso cui alcuni tra i più grandi luminari della medicina nutrono forti perplessità. Per questo preferisco aspettare, ho un approccio razionale”.
Per capire quali siano questi luminari, bisogno dare una scorsa ai profili social di Berlato: tutto un profluvio di interventi del premio Nobel Luc Montagnier, del virologo Didier Raoult, della dottoressa De Mari, di Monsignor Viganò (“l’unico rimasto a credere in Dio”, dice Berlato). E’ il filone di quelli che urlano da sempre: “sul virus ci nascondono la verità”. “Con i complottisti non ho nulla da spartire, però”, argomenta il deputato europeo di FdI, che in Veneto ha iniziato a fare politica in una lista che si chiamava ‘Caccia pesca ambiente’. “Mi faccio soltanto delle domande. Ad esempio, perché nelle fasi più acute della pandemia non si è approfondita la cura con idrossiclorochina, cortisone e anti-infiammatori? In giro ci sono le testimonianze di centinaia di medici che raccontano di aver ridotto in questo modo dell’80 per cento le ospedalizzazioni e del 100 per cento i decessi”. Per informazione, dove le troviamo queste statistiche, scusi? “Sul sito Ippocrateorg”. Ok. Sta dicendo che sarebbe bastato curare le persone a casa con l’idrossiclorochina? “Non voglio minimizzare gli effetti del Covid. Dico solo che questi medicinali hanno un grande difetto: costano troppo poco. Viene da pensare che il vero affare per le grandi multinazionali farmaceutiche non sia curare i malati ma trattare tutte le persone sane come se fossero malate: da qui i vaccini e le varianti. Che facciamo, rincorriamo ogni variante con un nuovo vaccino?”.
Ma allora a che serve il green pass, a soggiogare i cittadini? “E’ una subdola arma di ricatto. Il governo non vuole assumersi la responsabilità di rendere i vaccini obbligatori. Così ti sottoponi volontariamente e firmi una liberatoria con la quali esoneri i fornitori da qualsiasi responsabilità sugli effetti collaterali”. Anche sull’origine della pandemia, Berlato vuole andare oltre la narrazione che definisce ‘dominante’. “Ma ormai è stato appurato che il virus è frutto di una manipolazione ingegnerizzata nel laboratorio di Wuhan, altro che pipistrelli e pangolini!”, dice senza esitazioni. Sempre sui suoi profili c’è un video in cui Roult giudica medievale l’imposizione dei lockdown da parte dei governi mondiali: condivide? “Mi fido degli esperti, non delle viro star o degli zanzarologi di turno. La pandemia attraverso le varie chiusure è stata affrontata in maniera inadeguata. Ed è costata più in termini economici e sociali che non sanitari”. Andrà in piazza con i no vax? “Non inseguo il loro isterismo, non combatto per i no vax né per i sì vax. Certo, per questo governo il vaccino anti Covid è un amuleto e così sta calpestando i diritti dei cittadini”.
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