(foto LaPresse)

Ecco come sono andate le primarie del Pd nei municipi di Roma

Gianluca De Rosa

Bene al centro, male in periferia. Vittorie per Bonaccorsi e Lanzi, mentre escono sconfitti gli ex parlamentari Argentin e Miccoli. Solo 4 su 15 le candidate donne a presidente di municipio

Nei municipi dove il Pd gareggiava compatto l’esito è stato lo stesso delle primarie comunali. Un trionfo annunciato. Anzi, Lorenza Bonaccorsi, ex sottosegretario alla Cultura, in primo municipio e Gianluca Lanzi, ex consigliere territoriale, in XI, hanno fatto ancora meglio di Roberto Gualtieri. Alla Bonaccorsi è andato poco meno del 70 per cento dei 3.937 voti espressi dagli elettori del Centro ai gazebo e online. Vittoria ancor più abbondante per Lanzi che ha raccolto l’80 per cento delle preferenze espresse nel municipio che comprende Portuense e Magliana. 

 

Ad eccezioni di questi due territori però nei 13 municipi al voto – in II e VIII le primarie non si sono svolte perché si ricandideranno i presidenti uscenti Francesca Del Bello e Amedeo Ciaccheri – la sfida è stata vera, l’esito per nulla scontato. Sono invece andati abbastanza male ovunque i candidati di Demos, il movimento legato alla comunità di Sant’Egidio, e Liberare Roma, la sigla del presidente dell’VIII municipio Amedeo Ciaccheri e dell’eurodeputato Massimiliano Smeriglio.

 

Per il Pd romano, quindi, è stata l’occasione per pesare la forza delle varie anime del partito sui territori. I risultati più interessanti sono arrivati dal V, dal IX e dal XIV. In V Mauro Caliste, ex assessore e componente del comitato di garanzia del partito capitolino che alcuni giorni fa ha sospeso un militante per un commento troppo duro sui social nei confronti di Goffredo Bettini, ha vinto su Stefano Veglianti, candidato civico sostenuto però da un pezzo di Pd riconducibile ad Area dem, oltre che da Pop (il movimento della consigliera regionale Marta Bonafoni) e Sinistra italiana. In particolare a supporto di Vegliante c’era Micaela De Biase, consigliera regionale e moglie del ministro Dario Franceschini, da sempre campionessa di preferenze su quel territorio che comprende Prenestino, Centocelle e Tor Sapienza. È finita 39 % a 28,5% per Caliste.

 

Risultato capovolto in XIV, dove l’ex deputata Ileana Argentin, sostenuta da Nicola Zingaretti e Goffredo Bettini (e dall’assessore regionale Massimiliano Valeriani) è stata sconfitta da Marco Della Porta, ex assessore civico, dipendente di Coop Culture, sostenuto da diversi esponenti del Pd locale e da Area dem. Oltre 1.600 preferenze per Della Porta, che ha sfiorato il 60 per cento, poco più di 700 per l’Argentin che si è fermata al 25. In IX i candidati erano addirittura tre. Il nome forte voluto dagli zingarettiani era quello di Marco Miccoli, ex membro della segreteria Zingaretti (con le deleghe al Lavoro) ed ex deputato. A vincere però è stato Elio Tomassetti, giovane candidato sostenuto dall’ex presidente del Municipio e consigliere regionale Fabio Bellini e dall’ideatore della candidatura Gualtieri, il deputato Claudio Mancini. Tomassetti ha raccolto 1.691 voti (39,6 %) contro i 1.264 (29,6 %) di Miccoli. Sulla sua vittoria ha pesato la terza candidatura Pd, quella di Gioia Farnocchia, sostenuta da Area Dem, che ha soffiato a Miccoli 370 potenziali voti.

 

Il municipio dove c’è stata la maggiore affluenza è anche il più popoloso della città, il VII, si estende da San Giovanni a Cinecittà. In 5.183 si sono recati ai gazebi, a cui vanno aggiunti 324 elettori online. Prima dello scrutinio dei voti di questi ultimi la situazione vedeva un incredibile testa a testa tra Francesco Laddaga, civico sostenuto però dall’ala zingarettiana del Pd, e il segretario del Pd di San Giovanni Carlo Mazzei. Con il primo avanti di soli 28 voti. La rete non ha cambiato l’esito: ha vinto Laddaga con 30 preferenze in più.

 

Pochissimi i votanti invece in VI municipio, quello di Tor Bella Monaca e Torre Angela, dove il candidato del Pd Fabrizio Compagnone, ha ottenuto un’ampia vittoria, 1.313 (oltre il 70 per cento), sulla “libraia” Alessandra Laterza ferma a 349 preferenze. “Purtroppo l’appellativo con cui sono conosciuta e che avevo chiesto di mettere nella scheda per il voto non è stato inserito, quando su un territorio dove vivono oltre 250mila persone votano solo in poco più di 1.700 non penso si possa parlare di un grande risultato di democrazia”, dice adesso Laterza che è ancora iscritta al Pd, ma che promette di non rinnovare la tessera in futuro.

 

Vittorie invece per due ex presidenti dell’era Marino. Paolo Marchionne e Daniele Torquati che hanno trionfato in III, Montesacro, e XV, il municipio che va da Ponte Milvio a Cesano. Entrambi con buona parte del partito contro. Marchionne, appoggiato dal presidente uscente Giovanni Caudo, da Pop, sinistra Italiana e un pezzo di Area dem, ha sconfitto Francesco Pieroni, sostenuto da Mancini e dall’ex assessore regionale Mario Ciarla. Mentre Torquati ha battuto l’ex presidente del consiglio municipale Luigina Chirizzi.

 

In IV municipio – il Tiburtino – invece, la sfida è stata tra Massimiliano Umberti, appoggiato da gran parte del partito, e il giovane Federico Proietti. Ha prevalso Umberti con 1.730 preferenze (il 53,8 per cento).

Gara tra due uomini anche in X, il municipio di Ostia, dove il candidato voluto dai manciniani, Mario Falconi, con 1.257 voti (il 44,4) ha sconfitto l’ex assessore municipale Antonio Caliendo che ha raccolto 906 preferenze (il 32%).

 

Ci saranno invece due candidate presidente donna per IX e XII municipio. In IX ha vinto Titti Di Salvo (1.060 voti, il 39,5 %). L’ex sindacalista era supportata praticamente da tutto il partito (da Base riformista con Patrizia Prestipino, a Zingaretti e Bettini) contro l’outsider e consigliere uscente Alessandro Lepidini che ha comunque raggiunto il 32,2%. In XIII ha prevalso la candidata di Mario Ciarla Sabrina Giuseppetti che ha vinto su Roberto Fera.

 

La presenza femminile tra le candidature dem comunque è un dato che è già destinato a fare discutere: saranno solo quattro su 15 le candidate donne del centrosinistra. “Quando le donne elette alle primarie nei municipi di Roma sono il 10 per cento farsi qualche domanda è voler bene o voler male all'esperienza nata al Lingotto oggi in caduta libera?”, ha sottolineato polemica la consigliera regionale di Azione Valentina Grippo.

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