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Letta e Gualtieri a Tor Bella Monaca. "Ma qua si vota per speranza, non per ideologia"

Il candidato sindaco dem, accompagnato dal segretario, visita la periferia sud est di Roma. "Tor Bella si porta. Qua ci passano tutti. Ma ditece qualcosa almeno, no?". Domenica le primarie per il Campidoglio 

Roberta Benvenuto

Rutelli, Veltroni, Alemanno, Marino, Meloni. La lista dei candidati sindaci di Roma che hanno sfilato per le strade di Tor Bella Monaca, periferia sud est, chi abita qui se la ricorda a memoria. "La Raggi no, non è venuta durante la campagna elettorale, è venuta quando è stata eletta sindaca". Eppure nel VI municipio ci fu quasi un plebiscito per i grillini. 

La corsa per il Campidoglio passa anche da qui, da un quartiere difficile che nelle cronache finisce spesso per episodi legati allo spaccio. Eppure è "un quartiere che fa gola", dice chi aspetta il segretario dem Enrico Letta e il candidato sindaco Roberto Gualtieri, che ieri pomeriggio hanno visitato il teatro e incontrato gli iscritti al Pd del quartiere. "Quello del Partito democratico non è un ritorno nelle periferie", ci tiene a specificare Roberto Gualtieri, "qui il Pd è già presente con una sua sezione, con tanti iscritti e militanti che fanno un lavoro straordinario". Che però, dicono gli altri residenti, sono gli unici a sapere della visita di ieri pomeriggio, "e questo ti dà la dimensione della cosa".

"Qua non si vota più per ideologia, qua si vota per speranza. E non mi meraviglia se in queste elezioni ci sarà un astensionismo diffuso", ci dice uno degli abitanti del quartiere, mentre a pochi passi il candidato del Pd raggiunge il teatro. "So due ore che stamo qua e quelli stanno chiusi dentro", dice una signora, una dei 70 iscritti che conta la sezione dem del quartiere. "Ma dicce qualcosa, no? E nnamo".