Carlo Calenda (Ansa)

Verso il Campidoglio

Social Calenda: dai tuffi antisovranisti alle periferie di Roma, tra Er Faina e Ape car

Ruggiero Montenegro

Il candidato sindaco di Azione è da sempre molto attivo tra dirette, selfie e commenti. Ma oggi dismette i panni dell'uomo d'élite, guarda ai più giovani e ostenta la propria romanità (non sempre con buoni risultati)

Una volta, era l'ottobre del 2013 con l'Italia in piena campagna elettorale, Mario Monti si fece riprendere compiaciuto in televisione in compagnia di un cane, Empy - Empatia. Dì li a poco il piccolo amico a quattro zampe sarebbe diventato una star del web. Era un tentativo, non il primo e di certo non l'ultimo in politica, di normalizzare il “tecnico”, l'”uomo freddo dei poteri forti”, un modo per umanizzare il politico, strizzando l'occhio al pop(opolare). Cambiare pelle, intercettare consensi. Non fu, per il senatore a vita, un tentativo particolarmente riuscito, sappiamo bene come andarono a finire quelle elezioni. Eppure quella dinamica della propaganda politica non si è esaurita ma anzi, continua a regalare grandi perle.

 

Di questa categoria, Carlo Calenda è senza dubbio esponente di rilievo. Tanto più oggi, con la campagna per Roma che si appresta a entrare nel vivo: e quando il pop incontra il folklore e il costume propri delle elezioni locali, il divertimento è assicurato. Il prossimo appuntamento è previsto tra qualche ora, una diretta Instagram che vedrà protagonista il candidato sindaco di Azione e Cristina Fogazzi, in arte “estetistacinica”, influencer da 836mila follower, attraverso cui Calenda vuole intercettare i più giovani. E magari togliersi un po' quella patina di serietà (ma non è poi lo slogan che ha scelto per la corsa al Campidoglio?), tutto lobby e tavoli tecnici.
 

   

 

Ma andiamo con ordine: il “talento” social di Calenda non è novità di questi giorni, non si scopre con Er Faina e con l'Ape car. Queste semmai sono le ultime evoluzioni – e ci torniamo tra poco – perché prima di Instagram, c'è per esempio un tuffo antisovranista in un lago ghiacchiato nel febbraio 2019, ci sono i ceffoni educativi, e c'è anche il figlio comunista che campeggia sul suo profilo Twitter. Tutto materiale buono per Crozza e per i manuali di comunicazione, capitolo politica pop. Nel bene e nel male.

 

 

Sempre nel 2019, ma qualche mese dopo, era stato ripreso alla festa dell'Unità di Melzo, mentre cantava insieme ai Giovani democratici "Contessa", di Paolo Pietrangeli, la celebre canzone degli operai di sinistra. Erano altri tempi, e un altro Calenda. La pandemia era relegata ai libri di fantascienza e il leader di Azione guardava ancora alla politica nazionale ed europea, duellava sui social con Matteo Salvini. Il meglio probabilmente doveva ancora arrivare.  

 

E infatti il cambio di passo è arrivato, in questi mesi: quelli della campagna elettorale, quando Carlo Calenda si lancia alla conquista della Capitale, dismettendo i panni del politico europeo e vestendo quelli del “romano de Roma”, esploratore delle periferie. La sua faccia è ovunque, manifesti in ogni dove (quelli della serietà, appunto), e Ape car, la celebre vettura a tre ruote, in giro per la città.

 

Nel frattempo, sui social, Calenda dà il meglio e tra un attacco alla Raggi, uno sguardo all'agenda e alcune proposte elettorali, eccolo alle prese con Damiano "Er Faina", dopo una polemica sul cat calling. Ostenta un romanesco non troppo romanesco e cerca di spiegare all'influencer da 1 milione di follower, la differenza tra veracità e volgarità. Seguirà una diretta chiarificatrice tra i due, che per il leader di Azione vuol dire anche aver trovato un nuovo mediatore per parlare alle periferie, ormai i luoghi più frequentati dal candidato, impegnato in una campagna di ascolto quotidiana.
  

  

E come lasciarsi sfuggire l'occasione di una battuta sull'arrivo di Mourinho alla Roma ? “Mo tocca costruire uno stadio serio. Rapidamente”, il messaggio di Calenda dopo l'annuncio dei giallorossi. Tra battute e auto-ironia, ce n'è per tutti. Anche per Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia: “A Giorgia stai in campana, se non metti uno bono me vota pure lui… It’s now or never #sischerza", twittava una settimana fa accompagnando un video in cui cerca di convincere un elettore del centrodestra a votarlo come primo cittadino. Insomma, un Calenda a tutto campo mentre cerca di togliersi quell'aurea élitaria con cui viene spesso percepito al di fuori del mondo strettamente politico. 

 

Il prossimo episodio è atteso tra poche ore, il social media manager di Azione è allertato, l'Estetista cinica anche. Ma per capire quanto queste capriole digitali siano, e saranno, efficaci toccherà aspettare ancora qualche mese, e forse addirittura un ballottaggio. Intanto, meglio mettere in carica gli smartphone, in attesa della prossima diretta. Fino a ottobre, quando si andrà al voto, la strada è ancora lunga.

 

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