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Referendum sulla Giustizia? La maggioranza già si spacca

Salvini ha annunciato di stare organizzando con il Partito Radicale una raccolta di firme per alcuni quesiti referendari su temi come la responsabilità civile dei magistrati, la separazione delle carriere, l'abrogazione della legge Severino. Parlano Serracchiani, Lupi e Ostellari

Francesco Cocco

Ieri il leader della Lega, Matteo Salvini, ha annunciato di stare organizzando con il Partito Radicale una raccolta di firme per alcuni quesiti referendari sulla Giustizia: responsabilità civile dei magistrati, separazione delle carriere, abrogazione della legge Severino, i temi. 

 

 

A Debora Serracchiani (Pd) l'idea di Salvini non sembra piacere affatto. Quando le si chiede se l'iniziativa rischia di mettere in difficoltà il governo, la Serracchiani risponde così: "È il governo di cui Salvini fa parte, e Salvini dovrebbe sapere che quel governo, attraverso la ministra Marta Cartabia, ha fatto proprio delle commissioni che stanno lavorando sulla riforma del processo civile, del processo penale e sull'ordinamento giudiziario".

 

Dal centrodestra, Maurizio Lupi (Noi con l'Italia) sostiene che "è il Parlamento che deve fare le riforme", ma, aggiunge, "l'inazione è ormai insopportabile". "Il referendum“, dice Lupi, "è da sempre una forma di partecipazione dei cittadini e anche di pressione, tra virgolette, al parlamento perché le riforme si facciano".

 

 

Un referendum "non mette a repentaglio nulla, anzi, apre il dibattito", è il commento del leghista Andrea Ostellari all'iniziativa di Salvini.